martedì 26 novembre 2013

Due Punte



Devo essere sincera pure io ho provato questo tipo di pantaloncino questa estate.
Un modello semplice ma diverso dal solito, che attira subito l'attenzione delle persone. E infatti appena messo sull'espositore l'ho subito preso e provato.
Sentenza: o hai la misura minima da modella (fotomodella, sopra il 165cm) o sei piccola e pesi intorno ai 50kg (o meno). Però se vi piace e lo riuscite ad indossare senza sembrare un nano da giardino bianco e grasso sfruttatelo in qualsiasi momento!

Ps anche se è inverno. I pantaloncini si possono usare tranquillamente con un bel paio di calze lunghe e pesanti.

A Presto
M.M.

sabato 23 novembre 2013

Calendario Lavazza



Tempo di cominciare a pensare al calendario 2014. Simpatico questo calendario che ritrae i cuochi italiani e non in ambientazioni fantastiche e umoristiche. Sicuramente un calendario gourmet per le tante appassionate di cucina e di cuochi (sapevate che ci sono veri e propri fanclub che trattano i grandi chef a le più belle star di Hollywood?)  Si vede che è di moda, perchè in generale vale l'idea che quando mangi fuor non vuoi vedere nè dove si cucina nè chi te lo cucina. Introrno alla cucina e ai cuochi è nato un vero muovimento che a me personalmente non dispiace, anzi. A me piace cucinare e la buona cucina, quindi più suggerimenti, ricette, novità, incontri, accessori accattivanti ci sono meglio è. Ho una scatola dedicata agli stampi per biscotti e sogno di uscire di casa per avere la mia cucina. Ho detto tutto.


Tra parentesi, ma quanto hanno photoshoppato Cracco??? Pare più vecchio e quasi serial killer.





A Presto
M.M.

giovedì 21 novembre 2013

Salviamo la Faccia

MadeMode l'altro giorno ha fatto un passo epocale per la storia della bellezza e dell'essere donna.
MadeMode è entrata in una profumeria.
MadeMode è entrata per comprare un fondotinta.

Premessa:
la nostra eroina, con i postumi di mesi passati a scoprire quanto possa fare schifo il genere umano (esperienza che pensava già conclusa con le superiori), con nuovi livelli di maleducazione e mancanza totale di morale, buonsenso e pudore nelle persone, bistrattata da chiunque, carica di lavoro come un mulo, con orari che possono quasi competere con l'università e svolgendo un incarico che non vorrebbe, oltre a notare il progressivo disfacimento del suo corpo, i rotolini e la cellulite che si sommavano tra loro, capelli che 6 giorni su 7 risultavano da lavare, stragi di guardaroba ormai logoro e ripetitivo, è arrivata a sentirsi dire dal proprio fratello: "tu ti trascuri troppo e non va bene per una ragazza".

...Tu ti trascuri troppo...

Lo stesso fratello che se ti tagli 30cm di capelli e ti fai rossa non lo nota se non dopo che glielo fanno notare altri.

...Tu ti trascuri troppo...

MadeMode passa un paio di giorni ad osservarsi.
Osserva la quotidiana divisa che indossa giorno dopo giorno, stessi colori, stessi abiti da almeno 3-4 anni a questa parte, dimezzati dall'aumento di seno, osserva i rotolini che si sono formati, osserva l'incuria delle parti del corpo che aspettano la ceretta come una liberazione, qualche raggio di luna nella chioma nera e ribelle in perenne stato confusionale anche se legata, la pelle piena di punti neri e per nulla liscia ed omogenea, le sopracciglia in ricrescita, ...

MadeMode conosce il proprio stato di decadenza, lo nota, vorrebbe fare qualcosa, ma impotente non sa da dove cominciare e poi c'è sempre qualcosa da fare prima e quando è a casa desidera solo riposare la sua schiena a pezzi sdraiandosi su un letto. Sa che più che una fatica fisica è una spossatezza mentale, ma la montagna ha cominciato a franare quando ha deciso inconsapevolmente assecondando la sua abnegazione che in nessun momento lei sarebbe venuta prima di altro, soprattutto il suo aspetto, poichè lei è una vita che combatte per non essere considerata solo un corpo con il surplus di una testa funzionate.

Però il verdetto arriva, e arriva per bocca di un fratello che spesso non commenta e non nota, ma quando lo fa vuol dire che MadeMode ha raggiunto la soglia di inaccettabilità.

Salviamo almeno la faccia (dopo l'ennesimo raptus omicida che ha colpito la scatola delle borse, alcune risalenti tipo alla quinta elementare).


Torniamo a oggi..

Quindi MadeMode entra in una profumeria e una minuta commessa sorridente e marrone cioccolata (non perchè fosse di colore) le viene incontro.

"Posso aiutarti?"
Esitazione. Sa che sta per entrare in una valle di lacrime e vorrebbe al suo fianco la sua amica, che ha un beauty grosso come una scatola di scarpe dedicato solo ai rossetti.

"Ehm, sì. Vorrei un fondotinta, ma chiaro, sai...sono molto chiara.."
"Ah. Chiaro? ..come te?" rispose la sventurata.

"No,come il tizio che mi sta dietro" pensai io, ma mossi leggermente il capo sorridendo. 

"Di solito quale usi?"
"Non ne uso"
Primo livello di panico.
"Che marca di trucchi usi, allora?"
"Non mi trucco"
Secondo livello di panico.
"E che creme usi quotidianamente?"
"Non uso creme quotidianamente"
Panico evidente. Comincia a girare sul posto e guardarsi in giro. 

Dal suo strato di cerone cioccolato fondente probabilmente mi considera un primitivo.

"Preferisci provare un fondotinta tradizionale, una cipria, una terra o un BBcream. O magari un classico Prime un poco colorato"

"Santa Silvia aiutami tu" invoco la mia amica perchè non so di che differenze mi stia parlando. La guardo spaesata e lei sgrana gli occhi e spalanca la bocca incredula.

Ormai l'imbarazzo e il panico ci guideranno.

La commessa afferra la prima bottiglietta a tiro. 

"Questo deve essere perfetto per te" una sorta di esorcismo che suona più come un vade retro Satana.

Si versa il prodotto sulla mano e mi dice: "Vedi com'è chiaro"
"O forse sei te che sei cioccolato?"
Alzo il mio arto indiferso.
E' pronta ad afferrarmi la mano ma io giro di 180° il polso e scopro l'abbagliante bianco del mio braccio.
Questo non se lo aspettava, ma io so che se non va bene lì non andrà bene per il mio volto, non ci casco.

Mette una puntina di prodotto e conosce già il verdetto: pian piano vedo sulla mia pelle formarsi una macchia gialla, quasi come un risotto alla milanese. 

"Beh chiaro è chiaro". Sospiro. Il panico è abbastanza passato anche se la ridarola dell'imbarazzo di una clienta che viene da Marte è dura a morire.
"Non hai altro?"

Si ferma. Pensa. Alza un dito e mi dice aspetta. Sparisce dietro un muro di colli di prodotti appena arrivati, si arrampica su un dispenser mezzo sepolto e viene con un tubetto che non mi augura nulla di buono: sottile e marrone. Questa volta il panico probabilmente è sul mio volto.

"Fidati chi prova questo non torna indietro".
Mi mette una puntina di prodotto, rosato. Penso già che il risotto alla milanese verrà accompagnato da una crema di fragole. Invece il prodotto si dissolve, diventa impalpabile, liscio, vellutato, si trasforma in una morbida cipria e si adatta in maniera impressionante al mio incarnato, che diventa omogeneo e compatto.
Aveva ragione mi conquista. Lei lo intuisce.

"Avevano prodotto solo due versioni di questo prodotto: blonde e brunette. Ma è così andato a ruba che hanno fatto questa: nude. Proprio per chi è come te. E' una terra cipriata o terracotta"
"Una che?" continuo ad accarezzare la pelle colpita dalla morbidezza (che poi so che sulla faccia non sarà mai così, però è bello). Faccio la prova con la manica e ne esce pulita. Non macchia neppure.
"Quanto viene?"
"Ehm..40"
Il sogno finisce in frantumi. 
Wow. Aspetta. Quanto?
"Ehm..qualcosa di simile... a meno?"
"Eh difficile.."
"Provaci e sorprendimi"
"ma questa è una terra-cipriata"
"E che differenza c'è con il fondotinta?"
"E' una terra-cipriata"
Va bene che sono analfabeta in cosmesi ma non in italano.
"E la differenza?"
"E..si asciuga quando la stendi, diventa una cipria a contatto con la pelle e non ti lascia il senso di crema. E poi entra nei pori e te li chiude ben bene"
Ok, punto a tuo sfavore: ho la fobia dei pori occlusi dai prodotti per la bellezza. Ho i punti neri non voglio peggiorare la situazione dei miei pori.
Capisce che la risposta non mi ha soddisfatta. Ritorna il panico della vendita.
"Per la tua pelle però sono pochi i prodotti così chiari. Probabilmente sono tutte BBCream"
"Che a differenza del fondotinta e della terra-cipriata sono.."
"Bah, un misto tra Prime e crema colorata"
Nota il mio sguardo "..e il Prime è la base che metti sul viso prima di truccarti".
"Come la crema idratante"
"No"
"Mi arrendo e mi fido di te"

Mi fa provare una crema scura come la morte, una gellosa che non capisci come possano produrla, una così lucida che quasi potevi abbronzarti, una che non colorava nulla, una che mi irritava. Alla fine approda sulla BBCream della casa. Tono perfetto.
"Ma diventa lucida e si scioglie a contatto con la pelle?" memore di alcuni ceroni che ti fanno apparire come se avessi una maschera di chiare d'uovo sulla faccia.
"No non dovrebbe"
Sperem


Alla fine cedo: "Prendo questa e quella di prima e li provo. Tanto li uso così poco che li ammortizzo". 
Finalmente felice può liberarsi di me.
"Aspetta! Ma come le metto? Vanno bene le dita?"
La commessa si gira come può girarsi solo una madre superiora prima di bacchettarti.
"Fingo di non aver sentito, ma se vuoi usa le dita. Forse meglio la spugnetta".
"Però la spugnetta assorbe molto prodotto e lascia le strisciate, no?"
"Allora fa un'esperimento e usa il pennello"
Ci guardiamo e lei sa bene cosa sto per dire.
"Quale?"
Se avesse potuto avrebbe fatto un palmface violento.
Mi prende un pennello e me lo mette in mano.
"Auguri. Vuoi dei campioncini? Che profumo usi? o preferisci trucchi?"
Poi si ferma imbarazzata. Non mi ha fatto sprecare fiato questa volta.

Cassa, sottoscrizione carta fedetà (?), bancomat, sacchetto e campioncini e via con la consapevolezza di voler provare quella sera stessa  uno dei due prodotti, sperando di salvare la faccia.
Un piccolo passo per una donna, un grande passo per l'umanità.


...


 55 minuti di traffico dopo, una corsa sotto la pioggia per cambiarsi con il primo vestito nero a portata di mano, ombrello, il tifone che ti ha già bagnata e scombinata tutta, capelli legati e via di corsa già in ritardo abbondante per una cena.

Le creme? Intatte.
Questa città e la mia vita non mi danno tregua.



A Presto
M.M.

venerdì 15 novembre 2013

Victoria's Secret



Grazie anche a Vogue Spain è possibile avere una bella galleria deigli angeli terrestri pù celebri del mondo della moda. I colori non mancano e neppure lo spettacolo, forse si vedono un pò meno gli articoli dell'intimo, ma possiamo fare uno sforzo di immaginazione.
Il vostro angelo preferito?




A Presto
M.M.

sabato 9 novembre 2013

Ana e Mia




Nella Home Page di Vogue.it se scorrete fino infondo c'è ancora il link per una campagna promossa dalla rivista da diverso tempo sull'anoressia e bulimia. Un male che affligge giovani e meno giovani in un mondo in costante attenzione sull'aspetto fisico e il confronto con modelli non sempre raggiungibili.


FIRMA CONTRO I SITI E I BLOG PRO-ANORESSIA

"Leggendo che oggi si incolpa Facebook come causa principale dell'anoressia e non ritenendo possibile che un social network da solo possa prendersi carico della diffusione di questo fenomeno, mi sono documentata e ho trovato che ci sono migliaia di siti e blog pro-anoressia che non solo supportano questo male, ma spingono i giovani alla competizione sulla loro 'forma fisica'.

Vogue Italia, il giornale per antonomasia che si occupa e promuove l'estetica, il visuale e il bello, ha deciso di utilizzare la sua autorità e il suo bacino di utenza sul web (oltre 1 milione di utenti unici al mese), per battersi per combattere l'anoressia e raccogliere le firme con l'obiettivo finale di far chiudere questi siti.

La moda è sempre stata incolpata di essere una delle cause principali e questo impegno è invece la dimostrazione che la moda si mette in gioco in prima linea per combattere l'anoressia"

Franca Sozzani

===

Ana è la personificazione dell'anoressia nervosa ed è la protagonista dei racconti di moltissimi blog pro-ana.

La autrici di questi diari segreti on line parlano di Ana come di un'amica molto cara, la difendono se viene attaccata dagli estranei e si ispirano a lei come ad un modello di bellezza perfetto.

Ana in realtà è una malattia che può portare alla morte e questi blog sono pericolosissimi perché contengono le istruzioni per diventare anoressiche e le autrici si spalleggiano tra loro per arrivare all'obiettivo della perdita di peso.

Insegnano a vomitare, consigliano lassativi e diuretici, esortano e ammirano chi è capace di rifiutare il cibo, insultano chiunque faccia loro notare che Ana è una malattia da curare. Il problema è che questi siti sono alla portata di tutti, soprattutto delle adolescenti disorientate che cercano una risposta ai loro piccoli problemi dati dall'età.

Rebecka Peebles della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora ha monitorato 180 blog pro-ana e lancia un nuovo allarme.

La ricerca, pubblicata sull'American Journal of Public Health, ha trovato nei diari pro-ana una miniera di pericoli di facile accesso a chiunque si colleghi a internet: l'80% dei siti pro-ana è dotato di applicazioni interattive (come i contatori di calorie), l'85% pubblica foto di donne scheletriche a cui ispirarsi (chiamati thinspiration), l'83% dà consigli per dimagrire velocemente e su come impegnarsi nell'obiettivo di avere il totale controllo del proprio corpo per arrivare a 45 chili o meno.

Il 24% dei siti è stato bollato come molto pericoloso per i lettori.

Questi blog però devono essere considerati anche come delle urla di aiuto: "Per molte pazienti internet diventa un modo per esprimere i propri sentimenti - concludono gli autori - invece di gestirli attraverso tradizionali modelli di cura come la psicoterapia".

È necessario spiegare alle giovanissime che non è nella magrezza che si trova la perfezione, in modo da promuovere un canone estetico in cui la salute sia parte integrante della bellezza.

L'ABA (Associazione Bulimia Anoressia) fondata da Fabiola de Clercq, nel 1990 è una delle realtà più affidabili per il trattamento delle ragazze che hanno capito di avere bisogno di aiuto. Per contattarli c'è un numero verde: 800 16 56 16.

Fabiola De Clercq


In un altro post si invitano le blogger ad essere ambasciatrici di messaggi positivi e chi può mettere in campo azioni che spieghino come sia vuoto ciò che molte credo l'apoteosi della perfezione estetica e fisica.


Come si dice sopra spesso è la moda che viene accusata di essere portatrice di messaggi negativi (in Italia penso sia peggio la Mediaset e i vari programmi con veline, letterine, e via dicendo. Consiglio la visione in tal proposito di un video-documentario che si intitola "Il Corpo delle Donne" a cura di Lorella Zanardo, giornalista che ha fatto una propria missione la lotta allo sfruttamento dell'immagine del corpo femminile), quindi la moda prende l'iniziativa ormai da diversi anni. Diverse le campagne sul tema, di cui quella che fece maggiore scalpore fu quella di Nolita con la modella anoressica messa davanti a tutti sui cartelloni pubblicitari e fotografata da Oliviero Toscani. Milano proibì le modelle in passerella che non rispettavano delle misure minime, con furia di molti stilisti e agenzie di moda, che per non subire troppe critiche negative che si sarebbe tradotte di pubblicità negativa e in minor guadagno hanno ingerito il boccone amaro. Più recente la dichiarazione del colosso Abercrombie di trovare soggetti indesiderabili nei propri negozi uomini o donne con una taglia superiore alla M e che comunque non troverebbero nulla da indossare perché non producono neppure capi con simili misure: oro vestono solo persone "fighe" e gli altri danneggerebbero la loro immagine. Ovviamente seguì notevole polemica e anzi a mio parere gli si è data poca enfasi perché io vedo ancora file davanti ad uno dei negozi più tristi del centro di Milano. Ma si sa è un modo per distinguersi (?).


Penso che le azioni più importanti siano anche quelle fatte nel quotidiano: una parola detta ad una amica che ha le crisi isteriche se mangia un cioccolatino; alla figlia della vicina che mangia solo cose di un determinato colore (questa non l'ho mai capita molto bene, ma pare sia diffusa); all'amico che smette di mangiare per un mese per poi ingozzarsi di carne e mcdonald's poco dopo, ma prende la Cocacola light perché se no ingrassa; a riconosce anche noi stessi quando eccediamo in un senso e in un altro.


Sicuramente le mie parole sono poco, so di avere un blog che non raggiunge numeri astronomici, ma è pur sempre una piccola azione e una goccia in un mare enorme come quello della rete.

A Presto
M.M.

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