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giovedì 21 novembre 2013

Salviamo la Faccia

MadeMode l'altro giorno ha fatto un passo epocale per la storia della bellezza e dell'essere donna.
MadeMode è entrata in una profumeria.
MadeMode è entrata per comprare un fondotinta.

Premessa:
la nostra eroina, con i postumi di mesi passati a scoprire quanto possa fare schifo il genere umano (esperienza che pensava già conclusa con le superiori), con nuovi livelli di maleducazione e mancanza totale di morale, buonsenso e pudore nelle persone, bistrattata da chiunque, carica di lavoro come un mulo, con orari che possono quasi competere con l'università e svolgendo un incarico che non vorrebbe, oltre a notare il progressivo disfacimento del suo corpo, i rotolini e la cellulite che si sommavano tra loro, capelli che 6 giorni su 7 risultavano da lavare, stragi di guardaroba ormai logoro e ripetitivo, è arrivata a sentirsi dire dal proprio fratello: "tu ti trascuri troppo e non va bene per una ragazza".

...Tu ti trascuri troppo...

Lo stesso fratello che se ti tagli 30cm di capelli e ti fai rossa non lo nota se non dopo che glielo fanno notare altri.

...Tu ti trascuri troppo...

MadeMode passa un paio di giorni ad osservarsi.
Osserva la quotidiana divisa che indossa giorno dopo giorno, stessi colori, stessi abiti da almeno 3-4 anni a questa parte, dimezzati dall'aumento di seno, osserva i rotolini che si sono formati, osserva l'incuria delle parti del corpo che aspettano la ceretta come una liberazione, qualche raggio di luna nella chioma nera e ribelle in perenne stato confusionale anche se legata, la pelle piena di punti neri e per nulla liscia ed omogenea, le sopracciglia in ricrescita, ...

MadeMode conosce il proprio stato di decadenza, lo nota, vorrebbe fare qualcosa, ma impotente non sa da dove cominciare e poi c'è sempre qualcosa da fare prima e quando è a casa desidera solo riposare la sua schiena a pezzi sdraiandosi su un letto. Sa che più che una fatica fisica è una spossatezza mentale, ma la montagna ha cominciato a franare quando ha deciso inconsapevolmente assecondando la sua abnegazione che in nessun momento lei sarebbe venuta prima di altro, soprattutto il suo aspetto, poichè lei è una vita che combatte per non essere considerata solo un corpo con il surplus di una testa funzionate.

Però il verdetto arriva, e arriva per bocca di un fratello che spesso non commenta e non nota, ma quando lo fa vuol dire che MadeMode ha raggiunto la soglia di inaccettabilità.

Salviamo almeno la faccia (dopo l'ennesimo raptus omicida che ha colpito la scatola delle borse, alcune risalenti tipo alla quinta elementare).


Torniamo a oggi..

Quindi MadeMode entra in una profumeria e una minuta commessa sorridente e marrone cioccolata (non perchè fosse di colore) le viene incontro.

"Posso aiutarti?"
Esitazione. Sa che sta per entrare in una valle di lacrime e vorrebbe al suo fianco la sua amica, che ha un beauty grosso come una scatola di scarpe dedicato solo ai rossetti.

"Ehm, sì. Vorrei un fondotinta, ma chiaro, sai...sono molto chiara.."
"Ah. Chiaro? ..come te?" rispose la sventurata.

"No,come il tizio che mi sta dietro" pensai io, ma mossi leggermente il capo sorridendo. 

"Di solito quale usi?"
"Non ne uso"
Primo livello di panico.
"Che marca di trucchi usi, allora?"
"Non mi trucco"
Secondo livello di panico.
"E che creme usi quotidianamente?"
"Non uso creme quotidianamente"
Panico evidente. Comincia a girare sul posto e guardarsi in giro. 

Dal suo strato di cerone cioccolato fondente probabilmente mi considera un primitivo.

"Preferisci provare un fondotinta tradizionale, una cipria, una terra o un BBcream. O magari un classico Prime un poco colorato"

"Santa Silvia aiutami tu" invoco la mia amica perchè non so di che differenze mi stia parlando. La guardo spaesata e lei sgrana gli occhi e spalanca la bocca incredula.

Ormai l'imbarazzo e il panico ci guideranno.

La commessa afferra la prima bottiglietta a tiro. 

"Questo deve essere perfetto per te" una sorta di esorcismo che suona più come un vade retro Satana.

Si versa il prodotto sulla mano e mi dice: "Vedi com'è chiaro"
"O forse sei te che sei cioccolato?"
Alzo il mio arto indiferso.
E' pronta ad afferrarmi la mano ma io giro di 180° il polso e scopro l'abbagliante bianco del mio braccio.
Questo non se lo aspettava, ma io so che se non va bene lì non andrà bene per il mio volto, non ci casco.

Mette una puntina di prodotto e conosce già il verdetto: pian piano vedo sulla mia pelle formarsi una macchia gialla, quasi come un risotto alla milanese. 

"Beh chiaro è chiaro". Sospiro. Il panico è abbastanza passato anche se la ridarola dell'imbarazzo di una clienta che viene da Marte è dura a morire.
"Non hai altro?"

Si ferma. Pensa. Alza un dito e mi dice aspetta. Sparisce dietro un muro di colli di prodotti appena arrivati, si arrampica su un dispenser mezzo sepolto e viene con un tubetto che non mi augura nulla di buono: sottile e marrone. Questa volta il panico probabilmente è sul mio volto.

"Fidati chi prova questo non torna indietro".
Mi mette una puntina di prodotto, rosato. Penso già che il risotto alla milanese verrà accompagnato da una crema di fragole. Invece il prodotto si dissolve, diventa impalpabile, liscio, vellutato, si trasforma in una morbida cipria e si adatta in maniera impressionante al mio incarnato, che diventa omogeneo e compatto.
Aveva ragione mi conquista. Lei lo intuisce.

"Avevano prodotto solo due versioni di questo prodotto: blonde e brunette. Ma è così andato a ruba che hanno fatto questa: nude. Proprio per chi è come te. E' una terra cipriata o terracotta"
"Una che?" continuo ad accarezzare la pelle colpita dalla morbidezza (che poi so che sulla faccia non sarà mai così, però è bello). Faccio la prova con la manica e ne esce pulita. Non macchia neppure.
"Quanto viene?"
"Ehm..40"
Il sogno finisce in frantumi. 
Wow. Aspetta. Quanto?
"Ehm..qualcosa di simile... a meno?"
"Eh difficile.."
"Provaci e sorprendimi"
"ma questa è una terra-cipriata"
"E che differenza c'è con il fondotinta?"
"E' una terra-cipriata"
Va bene che sono analfabeta in cosmesi ma non in italano.
"E la differenza?"
"E..si asciuga quando la stendi, diventa una cipria a contatto con la pelle e non ti lascia il senso di crema. E poi entra nei pori e te li chiude ben bene"
Ok, punto a tuo sfavore: ho la fobia dei pori occlusi dai prodotti per la bellezza. Ho i punti neri non voglio peggiorare la situazione dei miei pori.
Capisce che la risposta non mi ha soddisfatta. Ritorna il panico della vendita.
"Per la tua pelle però sono pochi i prodotti così chiari. Probabilmente sono tutte BBCream"
"Che a differenza del fondotinta e della terra-cipriata sono.."
"Bah, un misto tra Prime e crema colorata"
Nota il mio sguardo "..e il Prime è la base che metti sul viso prima di truccarti".
"Come la crema idratante"
"No"
"Mi arrendo e mi fido di te"

Mi fa provare una crema scura come la morte, una gellosa che non capisci come possano produrla, una così lucida che quasi potevi abbronzarti, una che non colorava nulla, una che mi irritava. Alla fine approda sulla BBCream della casa. Tono perfetto.
"Ma diventa lucida e si scioglie a contatto con la pelle?" memore di alcuni ceroni che ti fanno apparire come se avessi una maschera di chiare d'uovo sulla faccia.
"No non dovrebbe"
Sperem


Alla fine cedo: "Prendo questa e quella di prima e li provo. Tanto li uso così poco che li ammortizzo". 
Finalmente felice può liberarsi di me.
"Aspetta! Ma come le metto? Vanno bene le dita?"
La commessa si gira come può girarsi solo una madre superiora prima di bacchettarti.
"Fingo di non aver sentito, ma se vuoi usa le dita. Forse meglio la spugnetta".
"Però la spugnetta assorbe molto prodotto e lascia le strisciate, no?"
"Allora fa un'esperimento e usa il pennello"
Ci guardiamo e lei sa bene cosa sto per dire.
"Quale?"
Se avesse potuto avrebbe fatto un palmface violento.
Mi prende un pennello e me lo mette in mano.
"Auguri. Vuoi dei campioncini? Che profumo usi? o preferisci trucchi?"
Poi si ferma imbarazzata. Non mi ha fatto sprecare fiato questa volta.

Cassa, sottoscrizione carta fedetà (?), bancomat, sacchetto e campioncini e via con la consapevolezza di voler provare quella sera stessa  uno dei due prodotti, sperando di salvare la faccia.
Un piccolo passo per una donna, un grande passo per l'umanità.


...


 55 minuti di traffico dopo, una corsa sotto la pioggia per cambiarsi con il primo vestito nero a portata di mano, ombrello, il tifone che ti ha già bagnata e scombinata tutta, capelli legati e via di corsa già in ritardo abbondante per una cena.

Le creme? Intatte.
Questa città e la mia vita non mi danno tregua.



A Presto
M.M.

sabato 26 ottobre 2013

Lipstick Index



Ispirazione
Inspiration


Rossetto
Lipstick
 

Secondo voi è possibile capire l'andamento dell'economia mondiale da un semplice rossetto? 
Anche se “semplice” non è un termine appropriato, il rossetto è un belletto che esiste dal tempo degli antichi egizi. Ha cambiato la storia, basti pensare come negli anni '20 le donne iniziarono ad usarlo in pubblico - una cosa considerata un tabù a quei tempi - per affermare il loro ruolo di donne e non essere più considerate solo madri e casalinghe. Un esempio più recente è avvenuto nel Maggio 2013, con la vicenda della Turkish Airlines, una compagnia aerea turca, che proibiva alle hostess di truccarsi, così, in segno di protesta migliaia di donne hanno "postato" nei social-network, foto nelle quali si ritraevano indossando rossetti dai colori sgargianti. Negli anni il rossetto ha cambiato colori e composizioni, ma è sempre restato un alleato per ogni donna, a quanto pare, soprattutto durante le recessioni economiche.

lipstick index
Questo termine è stano coniato da Leonard Lauder, presidente di Estee Lauder, durante la recessione del 2000. Lauder, ha notato come durate i periodi di crisi ci sia un aumento delle vendite di rossetti, prendendo in esempio diversi periodi storici, come il 1929, il 1942, ect...
Questa teoria è stata verificata durante la recessione del 2001, dopo l'attentato alle torri gemelle, ci fù una recessione che costrinse gli U.S.A. ad abbassare all'1% il tasso di interesse, per assurdo però le vendite dei rossetti ebbero un boom, anche se l'economia globale diminuiva. 


Il rossetto rosso è uno dei cosmetici con il più grande livello di potere psicologico: molte donne lo indossano come antidepressivo nelle giornate meno positive e la svolta a livello di autostima è decisamente percepibile. In periodo di crisi, non potendosi permettere una borsa costosa o un altro vezzo, le donne si concedono il lusso di regalarsi un lipstick, capace da solo di donare fiducia, bellezza e sicurezza in se stesse e probabilmente anche nel futuro. Lo studio del Lipstick Index è stato ripreso da Rimmel London che ha riscontrato un aumento della vendita dei suoi rossetti del 30,1% da settembre a novembre 2012. 
Rimmel ha inoltre effettuato una ricerca sul rapporto tra donne e lipstick e quanto emerso non può far altro che confermare il legame che le unisce: è amore! A settembre 2012 sono state intervistate 492 donne, 419 utilizzatrici abituali di rossetti, tra i 15 e i 65 anni. Il primo dato emerso è che le donne italiane utilzzano il rossetto per piacere a se stesse e sentirsi più sicure, piuttosto che per conquistare gli altri. Il 5,7% afferma di non usarlo o di non averlo mai usato. Le donne che usano il lipstick con più frequenza (92%) sono nella fascia d'età fra i 25 anni e i 35 anni e fra i 45 anni e i 54 anni, mentre nella fascia d'età tra i 35 e i 44 anni l'utilizzo diminuisce fino all'82%. 

In questo 2013 è stato notato che il livello di vendite dei rossetti è più o meno invariato, mentre negli ultimi mesi/anni è aumentato maggiormente il numero di vendite legate agli smalti e ai cosmetici per le mani.
Anche se cambia il prodotto, la sostanza è quella: nei momenti di crisi vogliamo metterci maggiormente in mostra e splendere nel buio.


A Presto
M.M.

lunedì 9 agosto 2010


Si sente che sono iniziate le vacanze. Io mi sono concessa 3 giorni di mare da un mio amico vicino al Circeo. Una zona incantevole e si mangia anche del pesce buonissimo. Il mare è pulito e anche la spiaggia e le dune sono linde grazie al lavoro dei comuni e dei lidi presenti sulla costa.

Però mi dicevano che c'era meno gente rispetto agli anni passati. Io vedo il contrario qui a Milano. Un sacco di gente è già partita. Molti commercianti e ristoratori hanno già esposto il cartello con le date delle ferie, la città si spopola e rimangono i turisti. Forse le ferie sono state spostate, forse si sono accorciate. Questo è probabile. Molti torneranno subito dopo ferragosto se non qualche giorno prima.

Di moda ne ho potuta osservare poca, se non i costumi da bagno. Per gli uomini i costume lungo regna sovrano, anche se ho visto parecchi slip, anche troppi per i miei gusti, non mi piacciono affatto. Per le ragazze invece due pezzi imperante, ma con la particolarità che in questo caso la fascia regna sovrana.



Anche io prima della partenza mi sono data alla ricerca folle del costume, poichè i miei erano vecchi e rovinati, cosa che va bene se devi andare in spiaggia con i tuoi cuginetti nelle isolate spiagge siciliane, ma un pò meno bene nelle spiagge tra Sperlonga e Terracina in compagnia di amici. La mia salvezza, dunque, è arrivata il giorno prima di partire: tre costumi in un colpo solo. TRE. Mai successo in vita mia. Il tutto grazie al negozio monomarca della Triumph in via Torino a Milano, che oltre il 30% di sconto ne ha aggiunto un 20% per i possessori della tessera e se prendevo due costumi il terzo (quello meno caro) era in regalo. Insomma: aspettavano solo me!
Per fortuna ho anche veramente trovato i costumi e taglie che mi stavano sia sotto sia sopra, poichè c'era la possibilità di combinare i pezzi (una delle più belle innovazioni dei modermi negozi di intimi. Prima o compravi tutto insieme oppure ciccia, oppure ne compravi due. Questo non significa che non accada ancora).

Mi ha stupito non vedere molti costumi interi, poichè quest'anno stanno tornando alla ribalta, ma forse è necessario aspettare il prossimo anno per valutarne il fenomeno.
Io ho provato qualche costume intero, perchè lo devo confessare mi piacciono da morire e li trovo molto eleganti e sensuali (soprattutto quelli con un taglio più vintage), ma è stato un disastro: mi è aumentato il seno e sono dimagrita un pò in questi mesi, quindi se prima le taglie si parlavano poco, adesso si parlano ancora meno. Prima o poi devo imparare taglio e cucito..lo giuro!


Pochi parei, molti vestitini. Molti fiori tra i capelli, pochi cappelli.
Rispetto a Milano ho notato parecchie differenze: qui si è un pò più attenti alla moda, a cosa si indossa, a seguire le tendenze in maniera inconscia o meno. Giù ho trovato tanti capi della scorsa stagione e tanta attenzione per il trucco e gli accessori che qui si trova un pò meno, soprattutto in periodo estivo.


Uno dei must have della stagione sono sicuramente i sandali semi chiusi (hanno un nome specifico?). Io li avevo comprati lo scorso anno per puro caso, quest'anno sono esplosi tanto che li hanno sia ragazze sia bambine, ma giù invece ne ho visti pochissimi.


Indiscusso, da nord a sud, invece, lo smalto fluo per mani e piedi nelle tonalità dell'azzurro e del blu (e io bastiancontrario uso il nero e il rosso). Ma attenzione, per favore, va bene se non lo sapete stendere bene, nessuno lo nota veramente, ma che le unghie siano pulite e le dita sgombre da pellicine e parti dure sì. Lo smalto cattura l'attenzione verso le mani e un poco le indurisce, per questo motivo è buono averne una cura particolare ed evitare di stratificare lo smalto. Una volta rovinato toglietelo con l'acetone, magari lasciate le mani libere di respirare per un giorno e poi rimettete lo smalto. E' un consiglio spassionato che vi dò, anche se non sono particolarmente dedita a smalti e manicure, anzi il contrario.


Però le temperature anche al mare si possono abbassare un pochetto. Soprattutto la sera ci può essere un pò di fresco. Dunque, perchè non optare per uno scialle o una sciarpa grossa, invece della solita felpa? Io l'ho fatto ed è stato comodissimo. Anche perchè poi l'ho utilizzato per sedermi in riva al mare a guardare le stelle. Alla fine una energica scrollatina ed è possibile coprirsi nuovamente le spalle.


A Presto

M.M.

sabato 27 marzo 2010


Ordunque, ordunque. Come promesso sono andata da H&M per visualizzare i nuovi prodotti. Per quanto riguarda i miei dubbi sul biologico ed ecologico, come pensavo la seconda non è presente sulle confezioni, mentre per la prima c'è un "organic" che ci dà speranze. Le uniche parole presenti sono natural and organic, e quando vedete solo queste parole ripetete una frase da architetti: "Anche l'amianto è un materiale al 100% naturale. Diffidare per non aver problemi dopo!".
Come richiesto ho copiato INCI (non avevo dietro la macchina fotografica) e per par condicio ho preso gli ingredienti del gel doccia, così è possibile confrontarli con quelli del precedente post (spero siano giusti, li ho scritti su di un pezzo di carta, mentre altre ragazze mi guardavano incuri:

Water, Apple (Pyrus Malus) Juice*, Ammonium Lauryl Sulfate, Cocamiclopropyl Betaine, Sodium Chloride, Xanthan Gum, Coco Glicoside, Glyceryl Oleate, Citric Acid, Sodium Benzoate, Potassium Sobate, Benzoic Acid, Fragrace (Parfum)

*Ingredients from Organic Farming

98,4% of the total ingredients are from natural origin
10% of the total ingredients are from organic Farming

Natural and Organic Cosmetic certified by ECOCERT Greenlife according to ECOCERT standard avaible at

cosmetics.ecocert.com (NdR il sito in realtà dirotta poi sul sito francese dell'ECOCERT)

Made in Sweden

Come sempre per me è arabo. Noto solo due elementi che mi avevate già indicato come dannosi: "Il Sodium Laureth Sulfate è assorbito dal cervello, il cuore e il fegato, ai quali può provocare danni" e "Tutto ciò che contiene "propyl" è da evitare".

Credo che in futuro eviterò di regalare prodotti H&M alle mie cuginette...

A Presto

M.M.

mercoledì 24 marzo 2010


Recentemente molti blog hanno dedicato un pò di spazio ai guardaroba, probabilmente cresce l'interesse con l'avvicinarsi del cambio. Ma anche altri approfittano del favorevole periodo di rinnovo. Secondo un'indagene Ebay nei nostri armadi c'è una tale mole di vestiti inutilizzati da generare 5 miliardi di euro se venduti. Infatti, secondo tale indagine oltre 35 milioni di italiani non indossa più 1/5 del proprio guardaroba. Se giacche e jeans, più o meno, sopravvivono ai cambi di stagione e al tempo, la stessa sorte non tocca a gonne, cravatte, cappelli e altro, anche se in buono stato. I motivi? Non piacciono più, il cambio di taglia, l'acquisto di nuovi capi, non sono più di moda (ma non abbastanza vecchi da poter essere considerati vintage) e più banalmente perchè molti si dimenticano di averli! Io rientro in questa categoria. Ecco perchè quando avrò una casa mia dovrò progettare un modo che mi permetta di avere tutto in mostra ed a portata di mano. Spesso ci sono magliette buone e belle che non metto mai perchè divorate dal fondo del cassetto e mi ritrovo ad indossare sempre le stesse. E poi mi domando perchè sono stanca della stagione invernale e ho voglia di qualcosa di nuovo. Spesso basterebbe prendere, svuotare armadi e cassetti e rimettere in ordine, magari modificando la disposizione precedente, così da dare un tocco di "nuovo" a ciò che abbiamo già.


Ma questa non è l'unica notizia che ha colpito il mio interesse (in campo di moda, a fare concorrenza abbia quelle sulle mense: una a Vicenza che ha messo a pane ad acqua 9 bambini di un asilo perchè i genitori non pagavano la retta, e la seconda della protesta delle mamme milanesi per le lasagne alla cotenna di bovino) questa mattina, mentre attraversavo la città su un soffocante metro da ora di punta. Un antico detto dice che quando parli del diavolo spuntano le corna. Di recente abbiamo parlato dei cosmetici H&M. Ricordate? Questa mattina leggo un articolo redazionale (si chiamano così se non erro. Quegli articoli pagati per far pubblicità, celata diatro ad una notizia, un pò come il servizio sulla pubblicazione delle fotografie della Bellucci in cinta di ieri sera al Tg1 per Vanity Fair). Leggo della novità estremamente "green" ed estremamente "in" del marchio H&M di mettere in vendita da marzo (non mi sembra di averli ancora visti. La mia ultima incursione in un negozio risale a quando sono andata a sbirciare per Dony) prodotti biologici ed economici.
Dove sta la novità?
Nel prezzo? H&M è una catena lowcost, sarebbe strano se si mettesse a vendere prodotti da 40€ in su.
Nei prodotti bio? Come già detto nei commenti al post precedente anche in erboristeria non abbiamo la certezza del prodotto naturale. Inoltre, devo capire se sono "biologici" o "ecologici". Sostanziale differenza! Il biologico è un prodotto che segue determinate regole che non prevedono l'utilizzo di sostanza chimiche o artificiali durante la produzione e distribuzione; un prodotto ecologico, invece, ha come finalità la produzione senza danneggiare (se non in minima parte: come si dice in architettura la vera costruzione ecologica è quella che non viene costruita) l'ambiente e l'ecosistema. Quindi prima dovrò capire questa cosa prima di dare un giudizio.
La novità sta nella certificazione. Insolito per questi tipi di prodotto venduti nei negozi non specializzati. Il certificatore in questo caso è Ecocert, organo di certificazione Francese fondato nel 1991, che non pare avere sedi in Italia, ma che monitorizza oltre 80 paesi e si attesta come uno dei maggiori certificatori europei.


Vediamo quali sono gli elementi biologici e naturali che compongono questi cosmetici: la crema corpo contiene estratti di mela e olio di semi di girasole; il doccia schiuma vitalizzante contiene estratti di mela bio; nell’esfoliante corpo troviamo invece semi di albicocca; nella crema per le mani estratti di mele e olio di mandorla e infine nel burro cacao gli ingredienti principali sono il jojoba e la cera d’api. I prodotti della nuova linea di bellezza sono disponibili in due diverse profumazioni: lampone e melone e lavanda e menta. Ok probabilmente qualcuno non sarà soddisfatto per questo bel trafiletto made ufficio commerciale H&M, quindi, poichè vorrei essere un tantino più informativa rispetto agli esempi di odierno giornalismo (non che mi reputi nè brava a scrivere, nè tanto meno una giornalista) vedrò di indagare (quando li vedo). Importante sapere che ognuno di questi prodotti è venduto in confezioni riciclabili. Oltre alle creme il marchio low cost presenta anche astucci e beauty case utili per il make up, anche questi realizzati con materiali rigorosamente naturali, come il cotone organico. Inoltre l’impegno aziendale della H&M, da quest’anno fino al 2013, è quello di aumentare del 50% l’uso del cotone organico per la realizzazione dei suoi prodotti.
Quindi anche H&M si è messo in carreggiata e segue il flusso della moda green, che a volte è utile, altre volte una fregatura.
Ma basta parole! Andiamo ai fatti. I prezzi:

  • Crema corpo € 4.90
  • Esfoliante corpo € 4.90
  • Doccia schiuma € 4.90
  • Crema mani € 3.90
  • Burro cacao € 3.90
  • Necessaire € 6.90
  • Astuccio makeup € 3.90

Beh di essere economici alla fine sono a portata di tutti.
Andrò a curiosare e vi farò sapere.

A Presto

M.M.

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