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sabato 6 marzo 2010

Dopo essermi ripresa dalla laurea ho fatto un giro per Milano, senza scopo nè meta. Solo per recuperare un pò le forze e avere un contatto con la mia bella città.


Ho messo piede da Abercrombie & Fitch. Ci dovrò passare nuovamente, ma non perchè mi sia piaciuto. Anzi, esattamente il contrario. Per il momento bocciato! Il negozio mi ricorda uno di Valencia dove ho comprato una sciarpa (non ricordo il nome, ma ho ancora il gancino con sopra una Chiave di violino, che credo sia il logo della marca), ma A&F ha un aspetto che non mi spinge proprio a comprare. Poi il buio e le luci sparate sui capi falsano terribilmente i colori. Il negozio è un pò labirintico e mi sembra ci siano esposti sempre gli stessi capi. Non lo so. L'ho detto devo tornare e farmi un'idea più precisa.


Passeggiando ho scoperto che hanno aperto un nuovo Sephora lungo corso Vittorio Emanuele (ieri ho notato per la prima volta quello in corso Buenos Aires, all'altezza di largo Argentina.
Mi sono fermata a guardare le fantasie geometriche di MaxMara, le labbra carnose di Alberta Ferretti, che ricordano un pò le mutande della Triumph. Ed in fine mi sono fermata alla Mondadori di Duomo a sfogliare qualche libro, fermandomi divertita a guardare le foto della moda Giapponese, bizzarra e divertente come sempre.


A Presto

M.M.

sabato 23 gennaio 2010


Ho sempre amato il libro di Jane Austen "Orgoglio e Pregiudizio". L'ho letto più volte e sempre per ritrovare un pò di fiducia in me stessa. Ho provato anche a leggere Emma, ma la protagonista è troppo sfacciata per me. Invece amo Elizabeth Bennet, la secondo genita della famiglia Bennet. Amo la sua tranquillità, il suo spirito, il suo essere riflessiva e anche passionale (nei limiti della decenza prevista dall'epoca). Però "Pride and Prejudice" infonde in me un meraviglioso stato di calma, come pochi libri riescono.


Ricordo che la prima volta mi venne imposto. Era un periodo che la prof di inglese delle superiori mi irritava e non volevo leggerlo. Me lo feci prestare da una compagna, che disse che non era male, ma non era per lei. Lo divorai in pochissimo tempo. Ho sempre voluto leggere la versione originale in inglese, ma non ho mai trovato tempo.
Sempre con la stessa professoressa andammo a vedere il film uscito recentemente e tratto da questo libro. Ero incuriosita, ma non ne fui entusiasta. Per nulla. Per quanto bella, Keira Knightley non la trovavo adatta al ruolo.
Poi la folgorazione e la visione della miniserie in 6 puntate della BBC. Avevo trovato la mia Elizabeth (Jennifer Ehle) e un adattamento degno di questo libro. Ora non solo non mi stanco del libro, non mi stanco neppure di questi 300 minuti complessivi nella Inghilterra di fine '700.


Quando ho comprato questo golfino da Zara, mi sono sentita un pò Elizabeth Bennet. Chissà se troverò pure io uno scontroso Darci tutto per me...Per ora ho solo ricevuto complimenti per come sottolini il seno e valorizzi le magliette o i vestiti.
C'era anche in rosso, ma ho voluto optare per il più tradizionale nero. Non è escluso che compri anche quello.

A Presto

M.M.

giovedì 19 novembre 2009


Consigli per essere sempre al top e principesche. Anche per adescare il Principe Azzuro, ma sappiamo tutte che questo non esiste. Al massimo di azzurro avrà la maglia della nazionale quando ci saranno i mondiali di calcio.

Una principessa del terzo millennio non è disposta ad accettare che sia il bacio di un uomo a trasformare la sua vita: preferisce occuparsi della cosa in prima persona.

Qualche consiglio per aiutare la propria autostima e per sopravvivere nel mondo delle formalità.
Non è certamente il primo libro che tratta di questi argomenti, e spesso nelle pubblicazioni per le più piccole possiamo trovare simili titoli.
Principesse si diventa lo adocchiai in libreria, nel mare magnum di pubblicazioni che sono rivolte al pubblico femminile più moderno e attento alle tendenze (sarà vero?Mah! A noi ce la vendono così). Ad attrarmi fu..non lo so. Forse la coincidenza di ritrovarmelo il giorno dopo lì, in bella mostra, nella mia biblioteca.
Cinzia Felicetti (ex direttore di Cosmopolitan e oggi di Elle.it) ci regala qualche consiglio per l'amore, per l'abbigliamento, per organizzare una cena (estremamente utili se non sapete mai dove vanno forchetta e coltello) o per presentarsi adeguatamente a questa (alcune formalità sono estremamente esagerate per me, poi i bigliettini...non siamo mica inglesi!), per presentarsi in ufficio, e tutti i segni particolari per distinguersi e riconoscere la principessa che è in noi. Il tutto condito da citazioni, da spunti da film e romanzi (imperante la cara Audrey), e un sacco di ironia! Ed è soprattutto questa la carta vincente del libro, ed è per questa che lo consiglio.


Presa da ispirazione, ho dedicato un pò di tempo anche ad un altro libro della Felicetti, presente nella mia biblioteca: Assolutamente Glam! che viaggia nella storia di 10 capi must, che ogni donna dovrebbe avere nel suo guardaroba!Ad ogni capo un capitolo con storia e infiniti esempi dell'evoluzione ed utilizzo di questo nella storia (con personaggi più o meno famosi) e nel cinema (e anche qui non mancheranno numerosi citazioni della cara Audrey).
Rispetto al precedente libro è meno brioso e più accademico. A volte vorresti saltare a pie pari tutta l'infinita lista di citazioni che vengono presentate, per balzare alle ultime tre facciate riassuntive di tutto il capitolo.
Questo mi sento di consigliarlo un pò meno, proprio per il pericolo di noia dietro l'angolo, ma l'attenta descrizione della storia dei diversi capi è veramente bella ed interessante (sfoltita dai titoli dei film).

A Presto

M.M.

venerdì 9 ottobre 2009




Da quando è uscito il film di Twilight (che prima o poi mi deciderò a vedere, piu che altro per cultura popolare) le pubblicazioni sui vampiri si sprecano.
Copertine seducenti, simboliche, con sfondonero patinato e bordino rosso (perchè è più vampiresco per noi italiani).
Sono entrata ieri alla Ricordi di Duomo e sono rimasta basita da quanti libri e romanzi ci fossero con personaggi vampiri o creature della notte, sia nella parte inglese sia in quella italiana.Poi non sapevano più dove metterli: un pò all'ingresso, un pò tra il fantasy, un pò tra l'horror. Poi ti sembra di vedere sempre gli stessi libri e scappi. Alcuni volumi con vampiri e vampirelle c'erano anche nel reparto piccoli.
Aspetto "il vampiro in cucina:cento preparazioni con il sangue" e "guida vampiresca per vampiri in cerca di ombra".



Invece abbondano il rosa, i colori pastello e i disegno stilizzati e un pò fumettosi nel reparto romanzi, o meglio nel reparto dedicato ai cuori casti e puri delle donne.
Non si vedono più le epiche immagini degli anni '80 e '90 con stallieri a petto nudo, ultra abbronzati e lucidati, con lunghi capelli ribelli e la donzella persa nelle loro braccia.
Direi per fortuna. Preferisco questo stile divertente e leggero.



A Presto
M.M.

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