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martedì 14 gennaio 2014

Saldi Saldi Saldi


Continuiamo

-Accessori_Ecco una salvezza per chi rinnova il guardaroba lentamente come me. 
I vestiti divengono lo sfondo per far risaltare accessori di tutti i tipi e forme che rispecchino la nostra personalità.


Personalmente indosso collane e bracciali. Mai anelli. Pochi orecchini. Ultimamente non sto trovando molto che mi sconquifferi. Amo il metallo ed il legno, più che perle e pietre (con grande rabbia di mia madre). Stavo pensando di ricercare un laboratorio od orafo che faccia gioielli su misura. Vuoi per la mia formazione o per il mio gusto spesso fuori standard, ho in mente diversi modelli, semplici, nulla di complicato, ma alcune cose di certo non le puoi fare a casa. Per quelli più semplici non ho particolari problemi: taglio laser e poi gli utensili di mia madre che si diletta a fare collane. Invece per modelli che prevedono torsioni, curvature o cose più particolari avrei bisogno di qualcuno del mestiere che abbia anche i mezzi adatti e mi dia anche suggerimenti per il disegno del progetto di base. Vediam, devo fare delle prove.


-Pantaloni_Devo cambiarli. Punto.


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A Presto
M.M.

giovedì 9 gennaio 2014

Saldi Saldi Saldi


Passato il primo sabato di saldi sono andata nei primi negozi la domenica pomeriggio. Sono uscita a mani vuote. Da analizzare che non c'era molta gente in giro, qualche fila alle casse, ma poco movimento e pochi sacchetti. Ovviamente vedi già saldi al 70% e via, ma poco soddisfacenti per quello che propongono. L'osservazione più diffusa tra ragazze e mamme che io e mia madre abbiamo incontrato è stata:
"Ma sono venuta scorsa settimana e non trovo una sola cosa che ho visto prima. Tutta roba nuova che non so da dove viene nonostante abbiano sopra uno sconto."
Insomma, altre insoddisfatte. Non che mi faccia felice. Più che altro ho analizzato un altro problema legato al mio gusto, oltre la mia orticaria a certe qualità di tessuto: tutto richiama gli anni '80 e decisamente non sono i miei anni. Mi spiace.
 
Proseguiamo con la lista

-Calzamaglia_Anche se c'è poco freddo
Ho bucato quelle che avevo e come ben si sa non sono riparabili. Oltre tutto ho notato di avere più leggins che collant, quindi devo rimediare.


Con un mio amico, che poverino si è subito i miei sfoghi per quanto riguarda l'intimo (vedi post precedente), ci siamo soffermati sulle calze decretando che a volte i cliché sono veri:


- abbiamo fatto l'analisi delle autoreggenti decretando che quelle nere sui 30-50 denari piacciono per l'effetto "vedo-non vedo" e perchè uniformano la gamba, si preferisce il semplice pizzo per la parte superiore a quelle che riportano fantasie stampate a colori soprattutto se baroccheggianti, soprattutto non deve stringere troppo, quindi per quelle più in carne la fascia deve essere più alta, per le magre più bassa se no fa un effetto accorciamento della gamba. Le autoreggenti color carne non piacciono molto invece, belle in foto poco sulle donne reali.


- abbiamo analizzato la passione per le calze a rete scontrandoci su diverse visioni della cosa: a me ricordano o la comunione con il loro magnifico effetto salame oppure quelle nere in stile dark, ma in quel caso devi essere di quello stile; secondo il mio amico invece le calze a rete creano un effetto geometrico particolare sulle gambe che stuzzica se non fa impazzire, inoltre è sbagliato ricondurre la calza a reste al solo mondo dark o burlesque, ma che a suo parere possono essere inserite in outfit quotidiani con classe.
Siamo rimasti che proverò a fare uno forzo di fantasia trovando qualche proposta.


- parigine al ginocchio carine simpatiche e da bambina. Non era molto propenso però ammetteva che non sono male soprattutto sulle ragazze e se spuntano dallo stivale. Però non sapeva bene. Personalmente mi piacciono ma le uso pochissimo. Anzi viste queste temperature più miti rispetto all'inverno 2012-13 dovrei sfruttarle di più immaginando come adattarle al mio guardaroba. Le ho tutte grigie e non so bene perchè..


- vaderetro satana per il gambaletto. E qui abbiamo concordato subito

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A Presto
M.M.

lunedì 6 gennaio 2014

Saldi Saldi Saldi



Primo giorno di Saldi.
Io guardo fuori dalla finestra la pioggia e il grigio cielo di Milano, sorseggiando un thè portatomi direttamente dalle piantagioni dell'India e aromatizzato con qualche foglia di menta secca made in casa mia.
E' da quando ho fatto la commessa anni or sono che dopo il trauma del primo sabato dei saldi estivi in un negozio del centro di Milano mi rifiuto di andar per negozi il giorno del via.

Però non posso sfuggire a pensare, escogitare un piano diabolico, riordinare in modo da individuare ciò di cosa ho bisogno e sperare di trovare dei capi e accessori a prezzo accettabile (ho fatto la commessa so anche che le cose vengono riprezzate la sera prima, ho visto arrivare i colli di vestiti prodotti appositamente per i saldi, ho visto recuperare dal labirintico scantinato scatoli di merce di x anni prima che veniva riprezzata per l'ennesima volta sperano che questa volta potesse trovare una casa altrove) con cui rinnovare il mio guarda roba.

Come ogni anno la lista. 
Alcune cose le ho già soddisfatte con un raid di emergenza, anche se non ancora al 100%

- Intimo_Croce e delizia per ogni donna. 
Sto già sperimentando la croce andando sul sito del mio amato Etam, che ormai chiusi i negozi in Italia lascia la sua vetrina solo on-line. E come al solito già per la mia taglia (tra un 95-100 / D-E) il campo si restringe, se poi non trovi la taglia della mutanda e non riesci a fare un coordinato manco per sbaglio ti incazzi. Sono destinata a vivere in spezzato. E' inevitabile.
Poi se ti sbagliano pure a mettere le foto dei reggiseni, con seni di modelle che fuoriescono da coppe evidentemente piccole per loro e non photoshoppate perdi ogni speranza.


Questo è un mio sogno proibito. Prima o poi ne compro una o tagliuzzo una mutanda per prova. Volete mettere la comucità di nastri laterali per mettere, togliere, cambiare le mutande? 
Forse ho solo io questa visione malata, ma secondo me è comodo, oltre che esteticamente sexy.


- Maglioni_Ho fatto una incursione punitiva al mercato. 
So che non si dovrebbe dire, ma abbiate pietà di me. Entro nei negozi e vedo maglioni inconsistenti, semi trasparenti, con un disegno di maglia che è più traforato che altro, con già i pallini, con stampe improponibili, o semplicemente come al solito non c'è la mia taglia.


Comunque tornando al mercato sono gli unici che mi danno soddisfazioni in questo campo. Poco costosi, resistenti, modelli che già conosco e so che mi stanno, monocolore, con colletto morbidoso e caldo..quasi non ho bisogno di provarli. A volte comunque le cose le trovi dove meno te le aspetti e non hanno alcuna firma o marca stampata sopra. Quest'anno all'Artigianato in Fiera, la grossa fiera di Natale che si svolge a Milano, ho rivisto uno stand in Trentino di calze dove tre anni fa o più avevo provato a comprarne un paio. Inutile dirlo che ho fatto scorta. Di cotone, morbide, semplici, lunghe quanto basta per arrivare al ginocchio, calde. L'ho visto a lontano e mi sono fiondata. Lo stesso per un paio di stand di cappelli (recentemente mi hanno pure fatto i complimenti per i cappelli che indosso. Sono contenta, amo i capelli).
Sono un cliente fedele se mi trovo bene, anche dopo anni.

-Vestiti_Largo alla lana
Erano anni che puntavo i vestiti di lana sempre incerta che mi potessero far sembrare una balenottera. Li vedevo indossati alle mie amiche: caldi, leggeri, versatili, fantasiosi e disimpegnati. Belle forme e la dolcezza e femminilità che solo la lana può regalare.

Mi sono decisa e anche in questo caso il mercato mi è venuto in soccorso per la seconda volta. Ne ho presi quattro e li sto già consumando. Se non li metto tutti i giorni ci siamo quasi. E mi piace questa cosa di poter indossare un semplice vestito anche in inverno, con in più il vantaggio di avere calze coprenti che celano altri misfatti. Avevo provato a fare un giro per alcuni negozi in cui ho sempre comprato vestiti, soprattutto in jersey, ma poca soddisfazione sia per i modelli sia per la leggerezza del tessuto che metteva in risalto tutte le curve e certamente non quelle giuste, oltre a far vedere tra un pò la marca dell'intimo indossato.

Niente a questo giro per ora ha vinto il mercato, per la lana.

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A Presto
M.M.

martedì 5 novembre 2013

Black is Black


Cromatica

Quando l'Inghilterrà uscì dai rigori color fumo di Londra del secondo dopoguerra cambiò stile: allungò i capelli dei ragazzi, accorciò le gonne delle ragazze, sostituì le canzonette perbene d'una volta con la rivoluzione musicale dei Beatles e i colori vieux rose delle tappezzerie con l'arancione ed il violetto delle plastiche. Erano gli anni di Yellow Submarine. Quando l'Italia stava per entrare nella Prima Guerra Mondiale, invece, si vestì di plumbeo e successivamente mise la camicia nera. L'Italia degli anni Cinquanta si risvegliò al colore con allegria, per dimenticarlo poi con i nuovi anni di piombo. E poi gli anni Ottanta cambiarono ancora una volta cromatismo per scoprire i pastelli del postmoderno. Oggi il diavolo veste Prada, in nero ovviamente, il che consente di confondere in discoteca il nipponico e l'australiano. Il colore forse è vita ma sicuramente la vita, quella in corso nella storia della società, determina il colore. Con regolarità ciclica i maschi si son vestiti di nero: ogni qualvolta hanno deciso una orte unificazione dei nuclei sociali. Così fecero i puritani inglesi di Cromwell nella loro conclamata frugalità, così fecero i loro parenti olandesi, borghesi e come tali esaltatori del lusso in nero che era nelle vesti identico a quello policromo della corte del Re Sole. Così fece quasi tutta la borghesia d'Europa quando si mise in frac nell'Ottocento in quanto alla nuova classe vincente non si potevano consentire fantasie coloriste delle vesti nobiliari del Settecento, secolo misterioso ed inquietante durante il quale l'aristocrazia francese e britannica era sgargiantissima mentre già a Venezia tutto era ton sur ton come nelle musiche di Vivaldi. Allora solo alcuni pittori intuivano la mutazione che da lì a poco avrebbero imposto la ghigliottina. Füssli, Blake e Magnasco sentivano l'atmosfera angosciante che stava crescendo, forse la percepiva anche il morbido Watteau. All'opposto Parigi all'inizio del XX secolo, San Pietroburgo e per un poco anche Roma, stavano annusando aria nuova in un clima di borghesie liberali che stavano affondando. E' lì che si trovano le ragioni delle esaltazioni cromatiche di Debussy e di Toulose-Lautre, la corsa successiva per il "fauvisme" e al contempo le esaltazioni plastico dinamiche dei primi futuristi. Qualcosa di grave stava per succedere: si trattava di reagire a troppi uomini in frac. Oggi anche le signore si vestono in nero. Fra poco potrebbe scoppiare la rivoluzione, quella d'un nuovo colore, almeno. 

- Philippe Dverio, da "Art e Dossier", n°263 febbraio 2010










Ho voluto accompagnare questo testo tratto da Art e Dossier di Philippe Daverio con le foto delle proposte autunno/inverno 2013 di H&M e Zara (chi le distingue è bravo) perché mi sembra una bella lettura dell'uso del colore nelle varie epoche e la sua ciclicità. Nonostante sia un pezzo del 2010, l'augurio finale che prima o poi torni il colore, perché coinciderebbe con un periodo di ripresa, sicuramente al momento non è né ascoltato dalla storia né dalla moda. Sfogliando i cataloghi di moda e le riviste i colori cupi sono la tendenza e ciò che non può mancare nel nostro armadio è il nero. Non che io mi trovi male, anche se negli ultimi mesi sto cercando di introdurre del colore nel mio vestiario e di costringermi di tanto in tanto a comprare cose che non comprerei, a sorta di terapia contro la mia quotidiana divisa. Però se l'alternativa devono essere improponibili fantasie psichedeliche o colori evidenziatore torno alla formalità della mia scala di nero e jeans.

A Presto
M.M.

martedì 21 maggio 2013

Voglia di...Magnum


E lo scorso anno prendevano piede qui a Milano le gelaterie in cui potevi personalizzare gelati i coppetta, gelati stecco, yogurt freddi. Ne conto abbastanza e alcuni li ho anche provati. 
L'Algida ha preso al volo la cosa e il 18 Aprile a Milano ha inaugurato il primo Magnum Pleasure Store italiano, il Temporary Store Algida in cui è possibile creare il proprio Magnum personalizzato scegliendo fra 21 topping diversi. Peperoncino, scaglie di sale Maldon, petali di rosa e brownies sono solo alcune delle prelibatezze con cui rivestire il proprio Magnum. Base gelato tra cui scegliere (il gelato alla vaniglia è tipico del Magnum) e poi scegliete in che cioccolato affogarlo e con cosa ricoprirlo.
Al suo interno è presente anche un’area lounge di design che ospiterà vari eventi legati al mondo della moda, musica e cinema e in cui ci si potrà fermare a prendere un aperitivo accompagnato da cocktail originali ideati apposta per lo store. 



Il Magnum Pleasure Store si trova in Piazza San Fedele 2 (Duomo) e presto sarà meta dei miei giri gastronomici, possibilmente prima del 30 settembre, data in cui l'iniziativa fresca e diversa dal solito finrà.
Oltre ai 5 baci francesi della nuova limited edition perchè non giocare anche con queste mille combinazioni diverse di gusto? Manca un mese all'estate, possiamo iniziare oggi a vogare contro la nostra prova costume.



A Presto
M.M.

sabato 17 novembre 2012



In ritardo la breve lista dei punti vendita della nuova collaboraziona H&M, in vendita in più di 230 store nel mondo, ma come possiamo vedere pochi italiani.
Per vedere tutti i pezzi e prezzi (in dollari) qui spero non ci sia stato un cambio euro-dollaro paritario.

Bari, Bari Sparano; 
Bologna, Via dell'Indipendenza 4; 
Firenze, Via Por Santa Maria; 
Milano, Galleria Passarella 1 / Angolo Piazza San Babila; 
Roma, Centro Commerciale di Porta di Roma Via del Corso 511/512; 
Venezia, Campo San Luca 4473/4476C

Parola d'ordine: OVERSIZE
Mi sono innamorata di questo outfit



A Presto
M.M.




giovedì 28 giugno 2012

Shopping, shopping, shopping!

shopping šòpi› s. ingl. [der. di (to) shop «fare acquisti», e questo da shop«negozio», voce di origine germ.], usato in ital. al masch. – L’andare in giro di negozio in negozio per guardare e fare acquisti, in partic. di capi di vestiario o di oggetti personali: fare sh. (o lo sh.), un po’ di sh.; lo sh. del sabato pomeriggio nelle vie del centro.

Sono andata a far compere? Ovviamente no, ma ne sento necessità. Mi deprimo da sola a guardare il mio guardaroba con magliette, abiti e antro di anni fa (non scherzo, possiedo e indosso capi di quando ero alle superiori e alle medie..). Ne ho bisogno anche per il mio nuovo ruolo istituzionale e ogni volta il dramma del non ho nulla da mettermi. Se prima (e anche adesso) mettevo la prima cosa che capitava, adesso devo mettermi lì e ragionare...e non posso andare avanti con gli stessi due pantaloni e tre camice. Ora mi vengono un poco in aiuto i vestiti e il caldo, ma la sostanza non cambia: quello è troppo scollato, quello troppo largo, troppo corto, troppo freetime, si vede il reggiseno,..un odissea. Seriamente: sembra ridicolo, ma è un dramma per una che indossa principalmente maglietta e jeans e scarpe da tennis.

Il 7 Luglio cominceranno i saldi. Obiettivi:

  • Vestiti. Devo cominciare a comprare vestiti. Sia comodi, sia un minimo eleganti o comunque che posso mettere anche alla sera o nelle occasioni pubbliche senza sentirmi a disagio o più vecchia.
  •  Camice. Sono comode, si adattano a tutto, le metti e le lavi in pochi secondi. Unico problema trovare camice che non esplodano sul mio seno. Ecco, questa è la parte complicata. Astenersi da lino e seta (tessuti belli, ma su di me hanno l'effetto di invecchiarmi tantissimo)

  •  Scarpe. Magari con un poco di tacchetto. Ma non sono proprio abituata..mi piacciono moltissimo i tacchi, ma 1) devo perdere qualche chiletto portato del duro inverno, 2) ho i piedi iperdelicati, quindi insieme alle scarpe anche qualche buona crema o rimedio della nonna per evitare bolle, vesciche, seccature, duroni e compagnia bella.
  •  Giacca di pelle. La mia mi ha salutata tempo fa. Inutile dire che l'ho salutata con dolore. Un pezzo che manca nel mio guarda roba e che vorrei nuovamente. In questo periodo è tipo mission impossible, ma non si sa mai. Quella giacca l'avevo comprata in pieno agosto.

  • Borsa a busta. Ebbene sì, mi sono decisa pure io. Voglio una bella busta. Per portate i documenti avanti e indietro. Devo solo capire come la voglio..
  • Borsa per il computer. Questo computer dopo 5 anni di onorato servizio e sfruttamento fino all'esplosione mi deve lasciare. In viaggio il nuovo computer. Appena Arriva lo porterò all'Acer per farmi togliere Windows e nel mentre prenderò una nuova borsa per dargli il benvenuto. La vecchia borsa, anche lei in servizio da 5 anni, si è strappata e non si chiude più tanto bene.
  • Giacche. Come già detto in qualche post più sotto ne ho riscoperto il valore. 
  • Magliette. Quelle servono sempre. Poi ho notato che le vecchie macchiette tipo di Zara o H&M iniziano a dare i primi segni di cedimento, soprattutto in fatto di odori (eppure deodoranti e lavate sono all'ordine del giorno). Però ad alcune magliette sono affezionata. Non posso reciclarle per la casa perchè ne ho anche troppo (sono più quelle per casa che quelle per uscire) quindi devo trovare una soluzione alternativa. Borse? Cuscini? Coperte? Suggerimenti??
  • Pantaloncini...di pelle. Edaje! Sì, mi erano rimasti in testa la scorsa stagione. E ieri sera la batterista di un gruppo me li ha fatti tornare in mente con tutto il loro splendore. Li voglio!
mmm... per il momento non mi viene in mente altro. Ma è solo questione di dover fare un giro per i negozi prima del giorno X

A Presto
M.M.

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