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lunedì 1 settembre 2014

Vergognosi ritorni

Ok. 

E' risaputo che l'anno in realtà inizia a Settembre quindi da oggi inizia ufficialmente la mia dieta (con auguri di disfatta da parte dei miei che non concepiscono il cucinarsi a parte evitando di incorrere nel continuo superamento delle soglie GDA). 
Parlare di moda quando in due anni hai preso 11kg direi che non si può fare, perché se prima avevo problemi adesso sono crisi. 
Proverò seguendo i dettami del #mealprep (che sempre di cose di moda si tratta), cioè preparare i pasti da consumare per la settimana in anticipo, calcolando sia il contenuto calorico sia la proporzione: 1/2 vegetali, 1/4 carboidrati, 1/4 proteine. No, qui non hanno paura dei carboidrati, ma con i dovuti discrimini, e sì, le patate sono carboidrati non verdure. 
Ovviamente, come fanno molti americani, non posso sopravvivere nella totale monotonia di pollo, patate dolci e broccoli, oppure fingendo le diete con insalatone di avocado (che per la cronaca il fatto che sia verde non significa mica che sia dietetico), cipolla rossa e maionese, oppure aggiungendo polveri a base di proteine per pompare di più e saziarsi più a lungo, e soprattutto vade retro dai talebani di Herbalife&co. . 

Quindi al via l'inventiva con quello che la bella (?) stagione italiana e non solo ci offre (in questo caso, in realtà, il frigo e il freezer a 48 ore dal rientro dalle ferie, vedi foto sotto).



Da tempo lotto contro le 2000 calorie giornaliere che teoricamente una donna adulta dovrebbe assumere.
Ma dico siete matti???? Che io ricordi dai miei studi delle medie e superiori ed opuscoli sanitari mi è sempre stato detto 1600 per le donne, anche perché a differenza delle nostre nonne non viviamo in campagna, non ci alziamo con con le galline, non cominciamo il duro lavoro di casa o dei campi fin dalle prime luci dell'alba, gli elettrodomestici, le macchine e la tecnologia ci evitano parecchie sofferenze e non seguiamo esattamente quella che dovrebbe essere la celebre "dieta mediterranea" 
(da Wiki - Questo modello nutrizionale è stato abbandonato nel periodo del boom economico degli anni sessanta e settanta perché ritenuto troppo povero e poco attraente rispetto ad altri modelli alimentari provenienti in particolare dalla ricca America).

Ricordo che le 2000 calorie sono comparse improvvisamente quando McDonald's ha dovuto esporre le tabelle nutrizionali. Lì, a mio modesto parere, è nato il mito delle 2000 calorie per la donna adulta, di norma sedentaria o moderatamente in movimento. Duemila calorie in cui ci stanno due pasti McDonald's con acqua o cocacola piccola, e solo una volta le patatine, sfondando qualsiasi ragionevole limite di sale, proteine, carboidrati, grassi e colesterolo. Ah, e una leggera colazione con brioche e cappuccino. Boom. Oltre.

Mi spiace mi ribello alle 2000 calorie. 
Almeno per il mio stile di vita. Poi come si dice sempre nessuno di noi è dottore quindi narro la mia esperienza negativa e positiva senza pretesa di scientificità, non prevista nè richiesta.


Tornando a bomba al Meal Prep made in Italy mi sono imposta alcune regole, che spero di poter rispettare (le dico in ordine sparso, devo metabolizzare ancora):



-appena alzata e prima di ogni pasto un intero bicchier d'acqua (mi viene semplice, già ne bevo più del normale)

-fare colazione (è letteralmente dallo scorso secolo che non tocco cibo appena alzata. Essendo costretta a farlo in vacanza, grazie al cielo potendo mischiare salato e dolce, cerco di mantenere l'abitudine, anche se è dura)

-prediligere il Thè verde e tisane alle altre tipologie di Thè (il thè verde aiuta maggiormente l'organismo nello smaltimento degli eccessi, è portatore sano di vari principi buoni per la salute ed ha un tasso ridotto di caffeina rispetto ai simili)

-evitare pantaloni stretti, evitare di accavallare le gambe (brutta abitudine), fare un pò di palestra e almeno un poco di stretching quotidiano

-No alchool, No fritture, No dolci confezionati, No patatine, No spuntini notturni, No pane ed olio, No pane miele e salvia, No panini, No Hamburger, No bibite, No caramelle, No salumi ed insaccati, No wurst, No creme, No salse, No panna, No cioccolato, No pesto (l'ho anche fatto fresco prima di partire ;_; ogni tanto dovrò sgarrare)



-Limitare tutti i prodotti raffinati (es. pasta e pane, zucchero bianco), limitare la carne sia rossa sia bianca

-Limitare le uscite al ristorante Giapponese soprattutto se all you can eat 

-Mangiare almeno 3 giorni a settimana pesce, possibilmente fresco (ma non posso far miracoli)

-Massimo 2 uova alla settimana

-Variare, variare, variare, variare (come detto prima non concepisco il mangiare per 14 volte consecutive pollo, broccoli e patate dolci)



-Usare contenitori di dimensioni ridotte che visivamente regalino abbondanza e possibilmente mettere in pratica la teoria del contrasto cromatico (tra gli alimenti stessi e con il contenitore)

-Mangiare uno yogurt al giorno, MAI evitare latte e tatticini (sono una donna e ho bisogno di calcio)

-Abbondare con frullati se viene fame e non calcolare le calorie derivanti dalla frutta (escludendo frutta secca, fichi, uva, banane e via dicendo)

-Riscoprire piccole porzioni di marmellata per quando si ha voglia di dolce

-Prediligere gli snack salati a quelli dolci quando viene fame che stai impazzendo (chiamasi fame nervosa e ne sono affetta dallo scorso secolo)

-Pesare possibilmente tutto, annotare osservazioni, menù, ispirazioni e criticità del se guire la dieta in casa e fuori

-Diventare vegetariana almeno una settimana al mese, 
diventare ebrea e non accostare la carne con il latte (La carne e i prodotti caseari non devono essere consumati insieme. Prima di passare da un alimento all'altro dovrebbe trascorrere il tempo sufficiente alla digestione.),
diventare giapponese almeno una settimana al mese (ichiju sansai è la cena tradizionale che prevede una zuppa con tre contorni di piccole dimensioni cucinati in maniera differente), 
diventare germanica almeno in inverno prediligendo alla sera zuppe e minestre


-Andare a dormire ad orari decenti e possibilmente per 8ore

-I pasti non devono superare le 400 calorie, in caso di pasti particolari (pizza, sushi, panini, merende con i bambini, feste, aperitivi, ecc) puntare alla cosa più sana posibile e compensare con l'altro pasto

-Prediligere le cotture: al forno, al vapore, alla griglia, alla piastra (senza grassi aggiunti), bolliti

-Valutare in base all'andamento della settimana se tenere il weekend free


Sembrano banalità. Provate a seguirle: almeno una volta al giorno (se vi va bene) sgarrerete.

Una difficoltà che invece mi porta ad agire con cautela è la necessità di conservare a lungo i pasti preparati. 
Dopo i 3-4 giorni gli alimenti non durano nel semplice frigo. Molti congelano i pasti che verranno consumati da metà settimana in poi, ma anche qui ci sono delle regole da seguire e molte non le conosco, quindi questo primo periodo sarà certamente di sperimentazione. Inoltre non ho abbastanza contenitori di plastica per ospitare tutti i pasti e dovrò adattarmi o andare per gradi nell'acquisto.
Ho cominciato con 4 cene, a pranzo conto di mangiare insalata mista e un poco di pane. Vediamo come va e se non mi distraggo subito inseguendo un biscotto o una fetta di salame.

A Presto
M.M.
#italianmealprep

sabato 23 novembre 2013

Calendario Lavazza



Tempo di cominciare a pensare al calendario 2014. Simpatico questo calendario che ritrae i cuochi italiani e non in ambientazioni fantastiche e umoristiche. Sicuramente un calendario gourmet per le tante appassionate di cucina e di cuochi (sapevate che ci sono veri e propri fanclub che trattano i grandi chef a le più belle star di Hollywood?)  Si vede che è di moda, perchè in generale vale l'idea che quando mangi fuor non vuoi vedere nè dove si cucina nè chi te lo cucina. Introrno alla cucina e ai cuochi è nato un vero muovimento che a me personalmente non dispiace, anzi. A me piace cucinare e la buona cucina, quindi più suggerimenti, ricette, novità, incontri, accessori accattivanti ci sono meglio è. Ho una scatola dedicata agli stampi per biscotti e sogno di uscire di casa per avere la mia cucina. Ho detto tutto.


Tra parentesi, ma quanto hanno photoshoppato Cracco??? Pare più vecchio e quasi serial killer.





A Presto
M.M.

martedì 21 maggio 2013

Voglia di...Magnum


E lo scorso anno prendevano piede qui a Milano le gelaterie in cui potevi personalizzare gelati i coppetta, gelati stecco, yogurt freddi. Ne conto abbastanza e alcuni li ho anche provati. 
L'Algida ha preso al volo la cosa e il 18 Aprile a Milano ha inaugurato il primo Magnum Pleasure Store italiano, il Temporary Store Algida in cui è possibile creare il proprio Magnum personalizzato scegliendo fra 21 topping diversi. Peperoncino, scaglie di sale Maldon, petali di rosa e brownies sono solo alcune delle prelibatezze con cui rivestire il proprio Magnum. Base gelato tra cui scegliere (il gelato alla vaniglia è tipico del Magnum) e poi scegliete in che cioccolato affogarlo e con cosa ricoprirlo.
Al suo interno è presente anche un’area lounge di design che ospiterà vari eventi legati al mondo della moda, musica e cinema e in cui ci si potrà fermare a prendere un aperitivo accompagnato da cocktail originali ideati apposta per lo store. 



Il Magnum Pleasure Store si trova in Piazza San Fedele 2 (Duomo) e presto sarà meta dei miei giri gastronomici, possibilmente prima del 30 settembre, data in cui l'iniziativa fresca e diversa dal solito finrà.
Oltre ai 5 baci francesi della nuova limited edition perchè non giocare anche con queste mille combinazioni diverse di gusto? Manca un mese all'estate, possiamo iniziare oggi a vogare contro la nostra prova costume.



A Presto
M.M.

domenica 10 giugno 2012


L'importante è far sapere cosa mangi, e che mangi bene. Alcune fashion blogger non possono resiste a pubblicare anche la foto dei loro pasti, perchè come ho detto qualche tempo fa anche il cibo è moda e molto più di quanto si possa immaginare.





E raramente sono una insalatina.


A Presto 
M.M.

domenica 4 dicembre 2011


E come ogni anno riparte la più grossa fiera dell'artigianato (e del regalo natalizio) d'Italia: l'Artigianato in Fiera, ex Natale in Fiera (e per me rimarrà sempre questo il nome). Come da qualche anno a questa parte nell'irraggiungibile Fiera di Rho-Pero. Sconsigliata la macchina, a meno che non sappiate di dovervi caricare, prendete la metro, non sperate nell'autobus, a questa edizione eliminato, prendete i biglietti, che i controlli non mancheranno.
Io ho fatto un giro nei giorni precedenti, sperando di trovare lavoro, ma sono arrivata tardi e non so il francese, l'inglese maccheronico era già tutto preso. Cosa posso dirvi: il solito casino. Non mi sono soffermata più di tanto a guardare gli oggetti (presa quanto basta a chiedere dall'estero all'Italia se qualcuno avesse bisogno), ma secondo me troverete più cose interessanti nell'Europa. L'Extra-europeo (forse rinominato Mondo) presenta più o meno gli articoli di sempre. Anche lì: ogni anno sappiamo che tanto i fiori secchi, la stampa africana, il finto kimono made in china, la pashmina, la pentola per il cous-cous, l'argento, l'orecchino per l'amica, ecc.. ci serviranno per qualche regalo, quindi un giro si farà. Però ho notato qualche novità in più nell'Europa (la zona della Francia e della Spagna sono gigantesche!) e anche in Italia. Ma la questione è sempre la stessa: il prezzo. Non abbiate paura di contrattare. E' come un bazar lì dentro. Siate mercanti per un giorno o due.
Le parti gastronomiche non mancano mai e sinceramente sono le parti che attirano più gente. Mammamia! Già mentre allestivano volevo comprare prodotti e chiedere informazioni su olio, formaggio, dolci, conserve, cioccolato, pesto di pistacchi, salami, e chi più ne ha più ne metta. Ricordo che quando ero piccola c'era il salone dei Sapori. Si andava lì a prendere più assaggi posssibili..che bei ricordi. Ho mangiato anche uno spicchio intero di aglio sott'olio e non sono morta. Troverete prodotti di qualità e che di solito non vedete in circolazione. Garantito! Per un bel cesto di regalo e per i pranzi e cene di Natale.
Quest'anno saranno solo due i giorni a metà orario quindi tutto il resto, sino all'11 Dicembre, sarà dalle 10 alle 22. Dodici ore che non bastano in realtà per vedere tutto.
Particolare consiglio che do è quello di andare a vedere anche i nuovi settori dedicati al design e alla produzione artigianale. Erano indietro con l'allestimento ma ho visto cose simpatiche. Penso abbiano messo anche in una sola area tutti quelli dell'arredamento. Grazie al cielo!!
C'è anche il settore del navigare, e mentre giravo avevo già visto contrattazioni per le barche e un assegno staccarsi dal blocchetto di un uomo che già dall'aspetto di certo non se la passa male.
Se avete i bambini dovrebbe esserci anche un'area in cui poterli lasciare a giocare, magari con i mariti brontoloni. Però per il bene comune non andate in giro con i passeggini colpendo le gambe altrui. Non andate in giro con le valigie incastrandovi tra la folla e bloccando il mondo. Seriamente: vi beccate più insulti e stress che piacere!

Buona Fiera
e se non siete a Milano, ma avete qualche fiera di natale vicino a voi, un giro può sempre portare buoni frutti.

A Presto
M.M.


sabato 12 novembre 2011


Poichè questo blog non vorrebbe parlare solo di vestiti, poichè la moda non è solo questa, vorrei scrivere di un altra tendenza degli ultimi anni: il cibo.
Il cibo salutare. Il cibo bio. Il cibo a km 0. Il cibo da discount. Il cibo da foodblog. Il cibo dei grandi cuochi. Il cibo dei grandi cuochi che si prestano a "inventare ricette" per i fast food e per le catene di distribuzione, come gli stilisti hanno fatto per Zara, Mango o H&M. Il cibo di casa. Il cibo spazzatura. Il cibo della tv. Il cibo dei libri.
Il cibo in tutte le salse!

L'alimentazione è uno dei temi più popolari degli ultimi anni (decennio?).
Quanti sono i programmi che parlano di alimentazione, cibo e ricette in televisione?
Provo a fare un elenco con quelli che mi vengono in mente: La prova del cuoco, I menù di Benedetta, Cuochi in fiamme, Cuoco per un giorno, Cucina con Ale, Cucina con Buddy, Il Boss delle Torte, Fuori menù, L'Ost, Q.B., Mixeur, Top chef, Masterchef, F-World, Cucine da incubo, Hell's Kitchen, Gordon in tutte le salse, l'altro socio inglese di cui non ricordo il nome (Jame?), Eat Parade, Linea verde e blu, Domenica in piazza, On the Road Again..Spain, Gualtiero Marchesi e la cucina totale, tutti i programmi che parlano di problemi di salute legati all'alimentazione da quelli che fanno vedere diete a quelli che parlano di operazioni (orrore personalmente), tutti gli angoli che si dedicano a questa tematica nelle trasmissioni generiche...altro? Il digitale ha sicuramente aiutato questo dilagare.


Poi non parliamo delle riviste e dei libri. In una puntata di Mixeur, una editrice parlava della raccolta di libri che avevano dedicato alla cucina e di come questo trend sia comunque destinato a chiudersi presto perchè il mercato è saturo, la gente non è più in grado di fare una selezione del prodotto, poichè uno sembra valere l'altro, e anche i rivenditori e le librerie sono stanchi di sentirseli proporre, per non parlare della presenza di ricette su riviste e quotidiani. Tutte le grandi librerie, oltre ad inserire bar e prodotti alimentari al loro interno, hanno allargato il reparto dedicato a tutti gli chef che sono in noi, ma effettivamente i volumi sono uno uguale all'altro e non danno nulla di più rispetto al loro vicino di scaffale. Un peccato.Però vorrei dare una nota di merito ad Ikea, che cavalcando sempre i trend e rigirandoli a proprio favore e a propria immagine, ha pubblicato e distribuito gratuitamente solo in Svezia (in Italia no, vero?) questo libro di ricette accattivante e divertente, che prende spunto dai loro libretti d'istruzione.







La rete ormai è più o meno inchiodata a nomi già noti, che grazie alla rete sono riusciti a realizzare sogni e progetti paralleli (Cavoletto uber alles e il suo blog è bellissimo sia per le ricette sia per le fotografie). Alcuni hanno poi lasciato i blog in balia del non aggiornamento (ma le ricette sono rimaste e questo è un bene), altri hanno dovuto rallentare il ritmo di pubblicazione, altri hanno integrato le ricette ad altri interessi. Anche in questo caso ci sono le mode: come un periodo che tutti proponevano ricette con il macha, o un altro in cui c'erano cup cakes ovunque, o la moda della pasta madre, ecc..
Ognuno grazie alla rete è in grado di costruirsi un ricettario personale prendendo le foto e le ricette pubblicate da chi ha un blog. Chi di voi tra i preferiti non ha almeno un blog che parli di cucina? E devo dire che è un grazie perchè ha portato una ventata di innovazione, la scoperta di nuovi gusti, nuovi ingredienti e la condivisione per tanti appassionati e anche chi non sa far bollire l'acqua sogna o sperimenta guardando le belle foto dei piatti.


A me piace molto la cucina, dicono che cucino bene e a volte mi chiedono di preparare dei piatti particolari per cene o per occasioni speciali. E devo ammetterlo: seguo i programmi sopra elencati e non mi stanco (ovviamente seguirli tutti è un pò impossibile poichè si ha una vita fuori da casa). Mi piace vedere anche i programmi non made in Italy, perchè vedi abitudini diverse, capisci modi di vivere e di comportarsi. Il cibo può dire moltissimo, anche se non ci pensiamo. Guardare cucinare Gordon non è come guardare cucinare Borghese, nè per le cotture, nè per gli ingredienti, nè per le porzioni. Guardare cucinare italiano in un programma italiano è diversissimo da guardare cucinare italiano in una trasmissione di un altro paese (che ne dica Buddy o chi altro. E a volte inorridisci e ti poni domande).



Ma il cibo entra anche in posti che non ci vengono subito in mente. A parte la tematica dell'Expo 2015 di Milano, possiamo trovare questo trend anche nell'architettura: ci sono diversi master sul design del prodotto alimentare o per la ristorazione, ci sono concorsi internazionali di progettazione per market lab o food court, i progetti per i mercati coperti sono tornati a farsi sentire, le richieste di rinnovo di locali non si contano. Oggi come oggi il prodotto non lo vendi più solo per il suo gusto o per necessità. Il cliente cerca il particolare, l'esperienza unica, lo stile che lo distingua dagli altri. Il prodotto alimentare si vende prima con gli occhi e il pensiero creando l'ambiente giusto, le luci giuste, il packaging giusto.
La cura tutta nordica per gli ambienti interni (innegabile! anche il loro clima aiuta), per creare locali al massimo personalizzati e che non possano essere confusi con altri (cosa che qui a Milano può capitare tranquillamente) sta avendo le sue influenze anche qui in Italia. Vedi bar e ristoranti diversi (non dico nuovi o innovativi, ma magari piano piano ce la faremo anche in questo), che vogliono emergere curando i prodotti dalla produzione, solitamente in cucine e laboratori a vista o visitabili (adesso anche McDonald's ti offre la possibilità di fare un giro turistico nelle loro cucine), sino al momento in cui lo acquisti, con confezioni fresche e di design, spesso dall'aria vintage, che presentino la cupcake o la busta di thè come qualcosa di assolutamente esclusivo pensato da te per te, o con nomi che ricordino i tempi della nonna in un recupero della genuinità di un tempo e delle tradizioni, o al momento del servizio, con tazze che puoi scegliere personalmente, con arredi casalinghi o con cui possiamo avere confidenza e non assetici e troppo freddi, con sorrisi e fiori provenzali, per fare un esempio.


Tutto questo notando il trend inverso: le persone non cucinano più, anche in Italia. I nuovi appartamenti vengono pensati per non avere la cucina, relegata ad un angolo o ad una parete e a vista, con oggetti di design, bei mobili, superfici preziose, che non contemplano la macchia di olio e cucinare è impensabile e poi come si fa se l'odore va per casa? In quelli da ristrutturare vengono ridotte per dare più spazio a sgabuzzini o camere di servizio e una grande cucina abitabile è considerata uno spreco. La voce cene fuori è presente nelle spese di tutte le famiglie, anche in periodo di crisi. Le pubblicità di cibi già pronti, che rispettano il gusto della cucina casalinga, da scaldare in 5 minuti sono ovunque (ieri mattina nella mia fermata di metro ho contato 6 cartelloni pubblicitari tra Salti in padella e sughi già pronti). Take away, kebap e negozi di surgelati crescono come funghi.


La cucina è alla portata di tutti e non ci stanchiamo mai di parlarne. In un libro che ho letto recentemente si parlava dell'educazione alimentare. In un passaggio si faceva notare una cosa confrontando vecchio e nuovo continente: le donne francesi e italiane parlano continuamente di cibo, di buona tavola, di ricette. Viene spontaneo e anche ad una cena tra amiche o in occasioni in cui non conosci bene le persone con cui sei non manca mai come argomento, anche un piccolo accenno. Secondo l'esperienza dell'autrice invece le americane non parlavano di cibo, non hanno ricette e non le condividono più di tanto, si consigliano al massimo take away e prodotti già pronti. Il libro era rivolto ad un pubblico Usa e consigliava di prendere esempio dalle donne di queste nazioni per una buona educazione alimentare. La dieta mediterranea. Una cosa che mi ha colpita è leggere il consiglio successivo di non mangiare la pizza più di tre volte a settimana...e lì mi sono fermata e ho pensato: "chi diavolo mangerebbe pizza più di tre volte a settimana. Una è più che sufficiente!" e di non tenere l'impasto per biscotti da spiluccare a portata di mano. E lì non ho voluto neanche fermarmi a pensare, poichè durante l'estate mi era capitato di vedere Teen Cribs e una bimba che mostrava orgogliosa il minifrigo di fianco al letto della camera con dentro bibite e un vasetto di preparato per biscotti che lei amava tenersi vicino.

L'alimentazione è un tema che mi sta a cuore. E mi sono dilungata anche troppo. Ne tornerò a parlare, magari in maniera meno approssimativa

A Presto
M.M.


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