sabato 28 aprile 2012




Conoscete l'associazione Abiti Puliti. Io l'avevo già sentita, ma non avevo mai approfondito la tematica.
Questa mattina leggendo una notizia di Informazione Libera, uno dei tanti canali FB di informazione (per chi è troppo pigro per prendersi un quotidiano), ho notato un articolo sui "jeans mortali".
Mortali? Why?

Una delle campagne di Abiti Puliti, che si occupa dei diritti dei lavoratori nelle industrie tessili e del controllo delle buone pratiche di quest'ultime, riguarda la sabbiatura per i jeans, tecnica di schiaritura dei capi condannata dai maggiori marchi internazionali. Però ad un controllo degli stabilimenti di alcuni di questi è emerso che in realtà la pratica persiste, magari semplicemente spostata ad orario notturno per non dare nell'occhio.
Alcuni dei marchi sotto inchiesta sono H&M, Levi’s, C&A, D&G, Esprit, Lee, Zara e Diesel che hanno dichiarato di aver bandito questa tecnica.

Ogni tot abbiamo qualche notizia che arriva dal mondo della moda in tale senso: uso di materiali nocivi, sfruttamento dei lavoratori, vendite di prodotti più contraffatti che veri. Non c'è da stupirsi: il mondo della moda conta spostamenti di capitali veramente ingenti e, anche se stanno a piangere miseria, tra i paperon de paperoni italiani non sono pochi i nomi di stilisti e proprietari di firme.

Con questo post non dico di smettere di comprare vestiti da questi (le magliette di cotone ancora non prevedono sabbiatura), ma tenersi informati su quello che indossiamo e a chi diamo i nostri soldi è sempre buona pratica.

A Presto
M.M.

2 commenti:

Dony ha detto...

Avevo letto di questa terribile cosa,che non condivido assolutamente,anche perchè si può benissimo evitare....

MadeMode ha detto...

Anche secondo me si può evitare, infatti non la capisco molto bene...

Secondo me si creano più problemi così, però finchè la gente continua a comprare quei prodotti di certo non hanno paura di una multa..

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