mercoledì 18 novembre 2009

A puntare per primo i riflettori su di lei, facendone una figura pubblica, nota non solo al mondo della moda ma al mondo tout court, è stato nel 2003 Il diavolo veste Prada, romanzo velenosetto scritto dalla sua ex assistente Lauren Weisberger. Poi a magnificare il tutto è arrivato il film omonimo, dove una strepitosa Meryl Streep, nella finzione Miranda Priesty, la interpretava scopertamente.


Ora Anna Wintour, potente e temutissima direttrice di Vogue America, bibbia fashion statunitense e non solo, è di nuovo protagonista di un film: il documentario di R.J. Cutler dal titolo The September Issue, uscito nelle sale Usa ad agosto. Il film racconta la preparazione del numero di settembre della rivista, il più importante dell'anno per gli investimenti pubblicitari e per dettare le tendenze della stagione fredda. Il numero in oggetto non è quello di quest'anno, ovviamente, dati i tempi di realizzazione del film, ma quello di settembre 2007 (che ho notato con piacere riconoscere, e in cui sono presenti alcuni scatti che mi piacciono tantissimo).
In copertina, l'it-girl britannica Sienna Miller, trasformata da Photosphop in un'icona di "irreale perfezione"(NdR parole non mie). Il documentario è rapido, glamour, piacevole. La redazione del giornale, per gli appassionati del genere, somiglia in maniera impressionante al set ripreso ne Il diavolo veste Prada. E il centro di tutto non è tanto il mondo della moda, le sue dinamiche creative, tanto meno il suo lato oscuro, dall'anoressia delle modelle al lavoro sottopagato o clandestino di chi, nei laboratori italiani o cinesi, lavora per il prêt-à-porter, ma lei: l'impeccabile, filiforme, durissima Anna. La voce fuoricampo chiede a una delle sue collaboratrici: "Anna è la sacerdotessa del giornale, non è vero?" e lei risponde, con un sorriso teso: "Direi piuttosto il papa".
Dal 1988, quando è arrivata alla direzione di Vogue, fino ad oggi, la Wintour è riuscita a rafforzare e mantenere un brand capace di suggerire alle donne ciò che devono desiderare e dunque ciò per cui devono spendere. Di certo The September Issue è un altro colpo nella consacrazione della papessa del lusso.

Cosa aggiungere? Ho adorato questo documentario. L'ho rivisto due volte utilizzando il link (ora tolto per violazione del copyright) del blog di BryanBoy. Ho amato lei, ho amato il lavoro dietro le quinte, ho adorato alla follia la sua "antagonista". Se nella prima parte esiste solo Anna, nella seconda siamo catturati da Grace Coddington, direttore crativo della rivista. I suoi scatti sono quelli che ricordo meglio e che più mi hanno affascinata del Vogue 2007, contrariamente al servizio di Siena Miller.
Io lo consiglio a tutti per curiosità e per interesse. L'inglese non è così difficile, ma il film si spiega da solo.

PS l'abito viola indossato dalla figlia in una delle foto, fu amore a prima vista per me. Lo ammirai per la prima volta su una rivista: uno scatto in cui lei appariva incantevole, principesca!Ritagliai subito la pagina e la conservo ancora oggi, per ricordarmi un abito da sogno! Ci si può sposare in viola? no, vero..


A Presto

M.M.

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