lunedì 8 marzo 2010


Lo specchio è una superficie piana lucida che permette la riflessione..di immagini, direbbe lo scienziato o il colto, ma forse, una volta tanto, potrebbe essere mezzo per un'altra riflessione. Un pò contorta, un pò delirante, non mi ritengo responsabile del fluire del mio pensiero. Potrei adottare uno stratagemma manzoniano e dire di aver trovato le parole in un manoscritto del '600, o per esser più moderna, in un qualche sperduto blog, ma risulterei poco credibile e verrei smascherata velocemente come il nostro scrittore.


Lo specchio è forse uno degli oggetti più amati ed odiati dalle donne. Quante volte controlliamo il nostro aspetto davanti ad una superficie riflettente? Quante volte aduliamo o critichiamo l'immagine che vediamo? Quante volte ci mettiamo lì davanti e ci perdiamo, rapite ed ipnotizzate da quel che vi è dentro?
Davanti ad uno specchio può avvenire di tutto: a volte lo si guarda di sfuggita, passandogli davanti distratti dall'intorno; altre volte cala il silenzio, si accendono le luci e inizia un monologo con se stessi. Siamo pubblico ed attore allo stesso tempo. Come va a finire la storia non lo sappiamo, quale sia la morale è ignota, ma siamo certi che la figura rifletta con noi: a volte ci ride in faccia, altre piange con noi, altre ancora sorride e in quel momento siamo grati e sereni davanti a quel gioco di luce.
Lo specchio sa essere un amico sincero, siamo noi che spesso non vogliamo ascoltarlo, che non siamo in grado si capire quel che ci dice riflettendo. Invece, dovremmo fermarci e ragionare come Alice: ella ammirava la stanza nello specchio e si chiedeva cosa ci fosse al di là di quell'immagine che non poteva dar per reale. Lo specchio mostrava ciò che aveva davanti, in ogni suo particolare. Nulla gli sfuggiva, ma tutto era diverso: i libri assomigliavano ai suoi, ma non erano i suoi; lei vedeva se stessa, ma non era lei.


Identifichiamo l'immagine dello specchio come altro, come estranea a noi, non corrispondente alla realtà. Invece, siamo proprio noi, incapaci tal volta di capire. Non possiamo urlargli che mente, non possiamo rimanere lì a guardare passivi un estraneo, sperando che l'immagine si modifichi da sola. Per cambiare lo specchio dobbiamo cambiare prima noi. Per ribaltare lo specchio, dobbiamo giocare al suo gioco. Lo specchio è uno degli elementi fondamentali della formazione dell'Io. Da bambini ci guardiamo riflessi e progressivamente prendiamo coscienza di noi, ci confrontiamo e ci conosciamo.
Ci sono persone che sono in grado di affrontare il proprio pubblico, senza timore di mostrare quello che sono e quello che pensano e si inchinano nel momento degli applausi soddisfatti del loro faccia a faccia con la realtà dello specchio. Ribaltano la loro immagine e ne leggono la verità nascosta. Altri si bloccano e temono il verdetto finale, si fermano a ciò che si vede prima: il buio della platea. Saranno le luci abbaglianti che non permettono di vedere nulla, o saranno le mani con cui si coprono gli occhi?
Forse bisogna sedersi un attimo e riflettere, porsi domande come Alice e attraversare lo specchio per scoprire cosa c'è al di là del suo velo scuro.

Voi riuscite a vedere cosa c'è dietro lo specchio?


Buona festa delle donne

A Presto

M.M.

1 commento:

Dony ha detto...

Ultimamente non mi piace vedermi riflessa allo specchio,eppure io ho sempre vissuto circondata da specchi(per lavoro,tu lo sai bene...)Le tue riflessioni sono molto profonde,talmente profonde,che mi hanno messo addosso un pò paura...Sei una ragazza che guarda oltre alle apparenze,sicuramente sensibile e arguta,ma questo gìà s'intuisce dal tuo blog... Buona serata!

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