Tra un maki e l'altro mi sono ritrovata a parlare di moda con un mio compagno di uni. Già trovarmi a parlare di moda con un uomo etero è strano, poi lui in particolar modo ancora più strano.
Tutto è cominciato appoggiati ad una parete dell'Urban Center di Milano in Galleria Vittorio Emanuele. Lui fumava e io guardavo i passanti. Improvvisamente lui è sbottato davanti ad una tipa bionda molto carina che stava passando in quel momento. Canotta larga che faceva intravedere il reggiseno sottostante, pantaloncini sportivi molto corti, All Star, ... aspetto uscito dagli anni '80 con furore, colori evidenziatore stridenti incluso.
Pensavo partisse con apprezzamenti invece se ne è venuto fuori con un discorso di rifiuto per questa moda anni '80 peggiorata dall'uso di fantasie anni '70 che quasi poteva uscire dalla mia bocca. L'ho guardato meravigliata e ci siamo messi ad analizzate turisti e non condividendo molti punti.
Il discorso è continuato nella pausa pranzo in Porta Venezia ad un giapponese (cosa c'è di più milanese di questo?). Descriveva le ragazze che seguivano queste mode come scialbe e trasandante. Passabili più per una notte e una gettata che non per farti trasparire un minimo di serietà e amor proprio (beh commento molto maschile), vestiti che salveranno questa stagione per rinnegare la prossima e domandarsi come abbiano potuto spendere soldi per quei capi.
Io reduce di 3 giorni di MIAMI nonpotevo che riportargli le mode delle ragazze indie: dai capelli raccolti in enormi cipolle, alla perdita degli occhiali alla Arisa o nerd, all'arrivo dirmpente di tatuaggi a colori. veri o finti che siano, di mixer (alias frullatori) ad orologi a cùcù in un costante interrogativo: perchè?
Particolarmente indigesta gli risultava la fantasia a fiori. Queste stampe che sanno di divani della nonna. Beh neppure io sono una fan delle fantasie floreali, ma gli piacerà vedere che adesso i fiori li vogliamo anche tra i capelli, belli e vistosi.
A Presto
M.M.
Tutto è cominciato appoggiati ad una parete dell'Urban Center di Milano in Galleria Vittorio Emanuele. Lui fumava e io guardavo i passanti. Improvvisamente lui è sbottato davanti ad una tipa bionda molto carina che stava passando in quel momento. Canotta larga che faceva intravedere il reggiseno sottostante, pantaloncini sportivi molto corti, All Star, ... aspetto uscito dagli anni '80 con furore, colori evidenziatore stridenti incluso.
Pensavo partisse con apprezzamenti invece se ne è venuto fuori con un discorso di rifiuto per questa moda anni '80 peggiorata dall'uso di fantasie anni '70 che quasi poteva uscire dalla mia bocca. L'ho guardato meravigliata e ci siamo messi ad analizzate turisti e non condividendo molti punti.
Il discorso è continuato nella pausa pranzo in Porta Venezia ad un giapponese (cosa c'è di più milanese di questo?). Descriveva le ragazze che seguivano queste mode come scialbe e trasandante. Passabili più per una notte e una gettata che non per farti trasparire un minimo di serietà e amor proprio (beh commento molto maschile), vestiti che salveranno questa stagione per rinnegare la prossima e domandarsi come abbiano potuto spendere soldi per quei capi.
Io reduce di 3 giorni di MIAMI nonpotevo che riportargli le mode delle ragazze indie: dai capelli raccolti in enormi cipolle, alla perdita degli occhiali alla Arisa o nerd, all'arrivo dirmpente di tatuaggi a colori. veri o finti che siano, di mixer (alias frullatori) ad orologi a cùcù in un costante interrogativo: perchè?
Particolarmente indigesta gli risultava la fantasia a fiori. Queste stampe che sanno di divani della nonna. Beh neppure io sono una fan delle fantasie floreali, ma gli piacerà vedere che adesso i fiori li vogliamo anche tra i capelli, belli e vistosi.
A Presto
M.M.
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