venerdì 30 ottobre 2009

"..ho anche trovato il vestito!!è blu notte lucido!tubino semplice fino al ginocchio, scollo a V con pieghettine e fiocchetto laterale e giacca semplicissima dello stesso tessuto sopra. Le scarpe sono bellissime, spuntate di vernice di un colore tra il grigio e il bronzo con un rotolino blu che sembra un fiore..."

Bene, sono felice!La mia amica ha trovato il vestito della laurea. Io? No!
Non c'è giustizia a questo mondo. Leggendo mi sono sentita la morte addosso!
E' tre giorni che giro..niente!!! Avevo in mente di mettere un vestito semplice, tipo tubino. Ho avuto il coraggio di provare un abito grigio da Blu Sand attratta dallo scollo e tanto per vedere come poteva starmi un abito così. Ero la quinta cliente a provarlo e non sapevano più dove mettermi. Ovviamente sono finita nel camerino sfigato: l'ingresso ai magazzini trasformato in camerino mettendo davanti un telo..Odio questi camerini improvvisati!Cinque minuti buoni aspettando che non ci fosse nessuno nel raggio di almeno 10metri prima di abbassarmi i pantaloni e togliermi il maglione. Ho chiesto aiuto ad una delle commesse per tirare su la zip, perchè il mio braccio non ha elevate capacità di torsione, e la giovincella è andata nel panico per via del mio seno abbondante. Ha provato ad avvicinarsi, ma non ce l'ha fatta. Ha alzato le mani e ha dichiarato: "Ho paura che scoppi". Che scoppi?? E' una 44 che veste larga. Con santa pazienza e il rischio di staccarmi il braccio le ho fatto vedere che la cerniera si tirava su benissimo, superando il nemico "Seno", ma agli ultimi due centimetri ho chiesto pietà e una mano a tirarla su. "Scusa ma era così grosso..ihiih..scusa..ho sbagliato..scusa" ed è scappata..
Mi giro guardo lo specchio e mi chiedo se quel fagotto grigio sia io..pessimo. Dietro accettabile, ma davanti inguardabile. La cintura era troppo alta e senza diventava un sacco dritto e più che inguardabile.

Bocciato, come la maggior parte degli abiti che ci sono in circolazione!
E' chiaro che io debba puntare su uno spezzato e vorrei come colori bianco e nero. Avevo visto questo in una vetrina, ma non mi ispirava al cento per cento. Sia per la cintura, sia per il gilet.


Una notte avevo sognato uno spezzato: gonna stretta a tubo nera, poco sopra il ginocchio, camicia bianca immacolata, con maniche leggermente arricciate e un cravattino nero corto a rombo. Scarpa di vernice nera, capelli lasciati boccolosi alle spalle e contenuti da una fascia morbida. Svegliandomi avevo ragionato che una gonna così forse non mi sarebbe stata bene con il mio metro e sessanta di altezza e un pantalone vita alta poteva sortire un effetto simile.

Poi vedendo questa fotografia capii che Coco Chanel aveva cercato di indicarmi la via.


Non avrò il suo corpo, tanto meno la sua classe, ma mi permetto di prendere lei come mia fonte d'ispirazione in questa guerra impari contro il vestito per la laurea.

..Provando a non farmi tentare ulteriormente da mio padre con i cioccolatini al cocco..

A Presto

M.M.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

è una buona idea, ma in ogni caso io ti avrei consigliato... mettiti quello che ti pare, farai molta più bella figura che il solito abitino-giacca-blazer-completo (donna-uomo)!
Scusa ma da esterna alla realtà universitaria (venendo dal pianeta delle accademie, perlopiù da una privata) io non comprendo proprio questo genere di tradizione del "vestirsi per la tesi"! :)
Personalità prima di tutto!

(sempre miss_ma)

MadeMode ha detto...

Guarda, parli con una che non ha mai capito neppure i vestiti da cerimonia (crisi profonda per me) e ha sempre fatto un pò discutere parenti e amici nelle rare occasioni, andando contro corrente rispetto alle cugine, amiche e altri invitati (aggiungerei con invidia altrui).
Detesto i completi giacca - pantalone/gonna, poichè mi fanno sembrare più grande (già mi hanno sempre considerata più grande della mia età. Invecchiarmi ulteriormente non è per me il massimo). Però riconosco che alla laurea ci vuole una certa immagine, sia per i professori, sia per l'evento, sia per la gioia di mamma di tanto in tanto (che comunque mi sta lasciando libera come sempre di far di testa mia).
Anche questa volta tenterò la semplicità con qualche particolare diverso. Farò di tutto per evitare il completo, che per tutti è sinonimo di eleganza e di professionalità! Su di me di un principio di muffa.
Sì, poi è divertente presentarti vestita di fronzoli nelle aule che fino al giorno prima occupavi con jeans e maglietta.

M.M.

Dony ha detto...

Carina la ragazza del negozio, molto professionale!!!Hai fatto bene a scartare quell'abito,non ti donava per niente!!!La maggioranza delle ragazze che acquistano qualcosa per la loro laurea, nel negozio dove lavoro, prendono un triste tallieur nero o grigio,con camicia bianca...E c'era bisogno di prendere la laurea,per vestirsi così? Ti consiglirei di prendere un twin-set carino con una lavorazione particolare,di colore attuale,abbinato a una gonna svasata da portare con gli stivali o belle scarpe,per completare il tutto una bella giacca di pelle o giubbino sempre di pelle,se da te fa già freddo anche un cappottino corto sagomato come vanno ora...Oppure un bell'abito in maglina a fantasia o tinta unita come preferisci tu,completato sempre, come ti ho scritto sopra...In bocca al lupo!!!

MadeMode ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
MadeMode ha detto...

Guarda la laurea è a Febbraio, quindi ho tutto il tempo che voglio. Ma in realtà so che più si avvicina la data, meno trovo.
La giacca di pelle è un'opzione che avevo valutato.
Sul triste tallieur nero o grigio concordo. Per fortuna sono ad architettura, la fantasia non manca e c'è un pò più di respiro sull'abbigliamento. Ho partecipato a delle lauree in cui tutte le ragazze indossavano praticamente lo stesso tallieur con righina più o meno evidente. Tutte uguali...poi finita la discussione si andavano a cambiare..

"Ma non potevi vestirti così anche prima?sei fantastica!"
"Che dici? Scherzi? No no, alla laurea ci si veste bene ed eleganti".

Bah! Avrò problemi io..

Per la ragazza: si vedeva che non era esperta, però mi ha lasciata di sasso. Prima con l'uscita poco felice sul seno, poi per la fuga. In quel momento ho pensato che se avessi fatto una cosa del genere quando ho lavorato come commessa (per la cronaca a 17 anni) mi fucilavano. Ma è una questione anche di testa. Se vedevo una cliente che voleva provarsi un vestito e chiedeva una mano, ero lì ad aiutarla, anche se l'abito non era evidentemente della sua taglia. In quel caso si prova e poi si sorride dicendo che l'abito non è della taglia giusta e avrei provveduto a cercare un'altra taglia o qualcosa di simile. Anzi credo che durante il colloquio mi abbiano chiesto come mi sarei comportata in un caso del genere. Educazione e il sorriso sempre stampato sulle labbra.

M.M.

Dony ha detto...

BRAVISSIMA!!!

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